BRINDISI - “I numeri comunicati in apertura della XVIII riunione scientifica annuale dell’Associazione Italiana Registri Tumori, che non si possono più derubricare e minimizzare come allarmismi scientifici, ma sono invece conseguenza diretta di due emergenze che purtroppo procedono in parallelo e in Puglia non si riescono mai a incontrare, quella sanitaria e quella ambientale, sono sconvolgenti.
Per la provincia di Taranto, che nel solo triennio 2006-2008 ha dovuto registrare 8.726 nuovi casi di tumore, e oltre 4.000 morti.
Per la Puglia, che oltre a Taranto ha in Brindisi un’altra area la cui industrializzazione sta avendo un impatto devastante per l’ambiente e per la salute, colpevolmente ignorato finora. Per ognuno di noi, che dovrebbe ricordarsi che dietro quei numeri ci sono vite umane, ci sono famiglie, ci sono genitori, ci sono padri, ci sono figli, ci sono bambini cui è stato negato il futuro, barattato con un presente ricco solo di sofferenze e disagi”.
Per Maurizio Friolo, vicepresidente della III Commissione Sanità della Regione Puglia, “deve finire il tempo delle esitazioni, dei ritardi, delle responsabilità da scaricare e rimpallarsi, delle attese. Occorre intervenire, perché quei malati e quei morti ce lo impongono. Occorre non soltanto stanziare delle risorse e limitarsi ad annunciarle ma impiegarle, verificare quanto si è fatto e quanto non si è fatto, e spiegare il perché. Occorre agire sulla prevenzione, non sprecare nemmeno un giorno per attivare Registri in grado di monitorare le patologie tumorali in ogni angolo di territorio. Smetterla di nascondersi dietro la burocrazia. Siamo di fronte a un’emergenza epocale, e l’Arpa, le istituzioni e le strutture sanitarie tutte, i vertici della Regione devono averne piena consapevolezza. Senza più alibi e attenuanti” la sua conclusione.
Per la provincia di Taranto, che nel solo triennio 2006-2008 ha dovuto registrare 8.726 nuovi casi di tumore, e oltre 4.000 morti.
Per la Puglia, che oltre a Taranto ha in Brindisi un’altra area la cui industrializzazione sta avendo un impatto devastante per l’ambiente e per la salute, colpevolmente ignorato finora. Per ognuno di noi, che dovrebbe ricordarsi che dietro quei numeri ci sono vite umane, ci sono famiglie, ci sono genitori, ci sono padri, ci sono figli, ci sono bambini cui è stato negato il futuro, barattato con un presente ricco solo di sofferenze e disagi”.
Per Maurizio Friolo, vicepresidente della III Commissione Sanità della Regione Puglia, “deve finire il tempo delle esitazioni, dei ritardi, delle responsabilità da scaricare e rimpallarsi, delle attese. Occorre intervenire, perché quei malati e quei morti ce lo impongono. Occorre non soltanto stanziare delle risorse e limitarsi ad annunciarle ma impiegarle, verificare quanto si è fatto e quanto non si è fatto, e spiegare il perché. Occorre agire sulla prevenzione, non sprecare nemmeno un giorno per attivare Registri in grado di monitorare le patologie tumorali in ogni angolo di territorio. Smetterla di nascondersi dietro la burocrazia. Siamo di fronte a un’emergenza epocale, e l’Arpa, le istituzioni e le strutture sanitarie tutte, i vertici della Regione devono averne piena consapevolezza. Senza più alibi e attenuanti” la sua conclusione.