Stangata per le banche, Abi in rivolta
Arriva una stangata per le banche: il Governo ha deciso di prendere parte delle risorse per finanziare gli 80 euro in più in busta paga.
Nel decreto che arriverà il 18 aprile infatti ci sarà anche il raddoppio dell'aliquota sulle plusvalenze prodotte dalla rivalutazione delle quote della Banca d'Italia detenute dagli istituti di credito: passerà dal 12 al 24-26%.
Il gettito atteso passa quindi da 1 a 2 miliardi di euro. "Inizia a pagare chi non ha mai pagato. Si cambia verso", twitta soddisfatto e di buon mattino Matteo Renzi, all'indomani della presentazione del Documento di economia e finanza. "Il Def mantiene tutti gli impegni che ci eravamo presi, alla faccia dei gufi", scrive ancora il premier sul social network.
Una scelta "illogica e ingiusta": è il commento tranchant del direttore dell'Abi, Giovanni Sabatini. E anche illegittima dal punto di vista giuridico - secondo Sabatini - in quanto si tratta di una norma fiscale retroattiva. L'esecutivo intende così "mettere le mani" su quello che da molti (Movimento 5 Stelle in primis) fu definito un regalo alle banche inserito nel famoso decreto Imu-Bankitalia del precedente governo, che tante polemiche aveva generato quando fu approvato. In quell'occasione, per superare l'ostruzionismo messo in atto alla Camera, fu fatta scattare la tanto discussa "ghigliottina".
"Inaccettabile", aggiunge il presidente dell'Associazione bancaria Antonio Patuelli, anche perchè in quello stesso decreto, spiega il manager in un'intervista a La Stampa, fu inserita un'addizionale straordinaria dell'8,5% sull'Ires a carico di banche e assicurazioni. Senza considerare che quest'anno gli istituti di credito saranno sottoposti agli stress test europei: un "passaggio delicato" per le banche, i cui bilanci sono in gran parte già in perdita.
Nel decreto che arriverà il 18 aprile infatti ci sarà anche il raddoppio dell'aliquota sulle plusvalenze prodotte dalla rivalutazione delle quote della Banca d'Italia detenute dagli istituti di credito: passerà dal 12 al 24-26%.
Il gettito atteso passa quindi da 1 a 2 miliardi di euro. "Inizia a pagare chi non ha mai pagato. Si cambia verso", twitta soddisfatto e di buon mattino Matteo Renzi, all'indomani della presentazione del Documento di economia e finanza. "Il Def mantiene tutti gli impegni che ci eravamo presi, alla faccia dei gufi", scrive ancora il premier sul social network.
Una scelta "illogica e ingiusta": è il commento tranchant del direttore dell'Abi, Giovanni Sabatini. E anche illegittima dal punto di vista giuridico - secondo Sabatini - in quanto si tratta di una norma fiscale retroattiva. L'esecutivo intende così "mettere le mani" su quello che da molti (Movimento 5 Stelle in primis) fu definito un regalo alle banche inserito nel famoso decreto Imu-Bankitalia del precedente governo, che tante polemiche aveva generato quando fu approvato. In quell'occasione, per superare l'ostruzionismo messo in atto alla Camera, fu fatta scattare la tanto discussa "ghigliottina".
"Inaccettabile", aggiunge il presidente dell'Associazione bancaria Antonio Patuelli, anche perchè in quello stesso decreto, spiega il manager in un'intervista a La Stampa, fu inserita un'addizionale straordinaria dell'8,5% sull'Ires a carico di banche e assicurazioni. Senza considerare che quest'anno gli istituti di credito saranno sottoposti agli stress test europei: un "passaggio delicato" per le banche, i cui bilanci sono in gran parte già in perdita.