TARANTO - Un ufficio turistico, uno sportello informativo dedicato a chi decide di visitare una città o un territorio, hanno bisogno di una variabile direi abbastanza definita per avere ragione della loro esistenza: i turisti. Così ben vengano le patinate brochure, le foto di una Taranto da “vendere” all’esterno, ma si metta nelle condizioni questo territorio di competere con gli altri, assicurando strade, collegamenti ferroviari, collegamenti aerei e caso mai orari prolungati, e non solo durante gli Open Days della Regione, dei siti di interesse, spesso chiusi alla domenica o nei giorni festivi.
Così Luciano Pisanello, esponente dell’Italia dei Valori tarantino e segretario organizzativo nazionale dello stesso partito, a cui la conferenza stampa di ieri dell’Assessore regionale Godelli e del direttore di Puglia Promozione, non convince del tutto.
Apprezzo lo sforzo di immaginare un futuro per questo territorio non relegato alla grande industria – continua Pisanello – ma trovo paradossale che questo sviluppo ipotizzato non sia supportato da azioni concrete che consentano di liberare dall’isolamento una provincia che da sempre riesce ad intercettare solo flussi marginali e fin troppo di nicchia del turismo nazionale ed estero.
Il paradosso più grave si registra a mio avviso sul tema della promozione nelle grandi stazioni ferroviarie italiane – sottolinea Pisanello – Perché da quelle stazioni , in cui fanno bella mostra di se i totem turistici dedicati a Taranto, al suo castello e ai suoi magnifici Riti, difficilmente si arriverà in Puglia e quasi sicuramente non sarà agevole arrivare a Taranto, specie dopo i tagli, i declassamenti e le cancellazioni che il Gruppo Ferrovie dello Stato (Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana) ha realizzato negli ultimi anni specie sulla dorsale est e meridionale del paese e da e verso la città di Taranto, attualmente servita da tre treni di vecchia generazione e da nessun treno notturno.
Come Italia dei Valori ci siamo offerti da tempo di pagare un biglietto di sola andata all’ad di Ferrovie dello Stato, Moretti – sottolinea Luciano Pisanello – ma credo anche vada segnalata l’improduttività di certa promozione che non tiene conto degli ostacoli infrastrutturali connessi ad un viaggio che continuano a mantenere la bella Taranto ancora una meta fin troppo isolata.
Così Luciano Pisanello, esponente dell’Italia dei Valori tarantino e segretario organizzativo nazionale dello stesso partito, a cui la conferenza stampa di ieri dell’Assessore regionale Godelli e del direttore di Puglia Promozione, non convince del tutto.
Apprezzo lo sforzo di immaginare un futuro per questo territorio non relegato alla grande industria – continua Pisanello – ma trovo paradossale che questo sviluppo ipotizzato non sia supportato da azioni concrete che consentano di liberare dall’isolamento una provincia che da sempre riesce ad intercettare solo flussi marginali e fin troppo di nicchia del turismo nazionale ed estero.
Il paradosso più grave si registra a mio avviso sul tema della promozione nelle grandi stazioni ferroviarie italiane – sottolinea Pisanello – Perché da quelle stazioni , in cui fanno bella mostra di se i totem turistici dedicati a Taranto, al suo castello e ai suoi magnifici Riti, difficilmente si arriverà in Puglia e quasi sicuramente non sarà agevole arrivare a Taranto, specie dopo i tagli, i declassamenti e le cancellazioni che il Gruppo Ferrovie dello Stato (Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana) ha realizzato negli ultimi anni specie sulla dorsale est e meridionale del paese e da e verso la città di Taranto, attualmente servita da tre treni di vecchia generazione e da nessun treno notturno.
Come Italia dei Valori ci siamo offerti da tempo di pagare un biglietto di sola andata all’ad di Ferrovie dello Stato, Moretti – sottolinea Luciano Pisanello – ma credo anche vada segnalata l’improduttività di certa promozione che non tiene conto degli ostacoli infrastrutturali connessi ad un viaggio che continuano a mantenere la bella Taranto ancora una meta fin troppo isolata.