BARI - “Continuano a destare forti preoccupazioni i rilevamenti, da parte dell'Istituto zooprofillattico di Teramo, che continuano a dimostrare la presenza di diossine e PCB nel latte bovino e nel latte vaccino prodotto nell’allevamento dell’azienda Chiarelli di Massafra.
A risultare maggiormente contaminato è il latte delle vacche in prossimità del parto e della fase di lattazione confermando la tesi del bioaccumulo ipotizzato dai veterinari dell’Asl di Taranto.
I nuovi dati che giungono da Teramo confermano la contaminazione del latte e cominciano a far intravedere la drammatica necessità di avviare l'abbattimento dei capi di bestiame, prima più anziani, poi, se se ne dovesse ravvisare la necessità, dell'intero allevamento.
Di fronte a questi fatti e in attesa del rilevamento dei deposimetri impiantati nell’azienda Chiarelli, da parte dell'Arpa, resto allibito dal livello delle reazioni delle istituzioni e delle associazioni locali.
Va detto che le ultime rilevazioni al camino della centrale termoelettrica Appia Energy, da parte di Arpa, non rivelano niente di nuovo sui livelli di diossine e PCB emessi da tale impianto che sono sempre stati sotto la soglia di legge. Pertanto salutare questi dati con soddisfazione, facendo finta che il problema non esistesse è un operazione di una faziosità sconvolgente ben lungi dagli obblighi di una istituzione che deve tutelare la salute dei cittadini; al tempo stesso considerare tale rilevamento come una notizia priva di fondamento e' un operazione altrettanto faziosa di chi concepisce la propria battaglia ambientalista come esclusiva battaglia contro un’impresa.
La questione, invece, come provo a dire da molti mesi, è generale e riguarda l’indirizzo dello sviluppo di un intero territorio.
Un territorio già pesantemente gravato da carichi di emissioni legati all'apparato industriale, alla presenza di innumerevoli discariche, alla presenza di svariati inceneritori, non può più assistere ad altre autorizzazioni che appesantirebbero ulteriormente i carichi inquinanti dell'aria, del terreno e della filiera alimentare; un territorio fortemente antropizzato, che sta facendo fronte, molto faticosamente, alla sfida della ecocompatibilità e delle bonifiche, non si può più permettere di continuare a concepire il proprio sviluppo fondato sulle emissioni inquinanti, di qualsiasi tipo e di qualsiasi taglia.
Questo imperativo, già sollecitato più volte da Arpa, riguarda le scelte politiche che una classe dirigente deve saper coraggiosamente compiere”.
A riferirlo in una nota il consigliere regionale del Pd Michele Mazzarano.
A risultare maggiormente contaminato è il latte delle vacche in prossimità del parto e della fase di lattazione confermando la tesi del bioaccumulo ipotizzato dai veterinari dell’Asl di Taranto.
I nuovi dati che giungono da Teramo confermano la contaminazione del latte e cominciano a far intravedere la drammatica necessità di avviare l'abbattimento dei capi di bestiame, prima più anziani, poi, se se ne dovesse ravvisare la necessità, dell'intero allevamento.
Di fronte a questi fatti e in attesa del rilevamento dei deposimetri impiantati nell’azienda Chiarelli, da parte dell'Arpa, resto allibito dal livello delle reazioni delle istituzioni e delle associazioni locali.
Va detto che le ultime rilevazioni al camino della centrale termoelettrica Appia Energy, da parte di Arpa, non rivelano niente di nuovo sui livelli di diossine e PCB emessi da tale impianto che sono sempre stati sotto la soglia di legge. Pertanto salutare questi dati con soddisfazione, facendo finta che il problema non esistesse è un operazione di una faziosità sconvolgente ben lungi dagli obblighi di una istituzione che deve tutelare la salute dei cittadini; al tempo stesso considerare tale rilevamento come una notizia priva di fondamento e' un operazione altrettanto faziosa di chi concepisce la propria battaglia ambientalista come esclusiva battaglia contro un’impresa.
La questione, invece, come provo a dire da molti mesi, è generale e riguarda l’indirizzo dello sviluppo di un intero territorio.
Un territorio già pesantemente gravato da carichi di emissioni legati all'apparato industriale, alla presenza di innumerevoli discariche, alla presenza di svariati inceneritori, non può più assistere ad altre autorizzazioni che appesantirebbero ulteriormente i carichi inquinanti dell'aria, del terreno e della filiera alimentare; un territorio fortemente antropizzato, che sta facendo fronte, molto faticosamente, alla sfida della ecocompatibilità e delle bonifiche, non si può più permettere di continuare a concepire il proprio sviluppo fondato sulle emissioni inquinanti, di qualsiasi tipo e di qualsiasi taglia.
Questo imperativo, già sollecitato più volte da Arpa, riguarda le scelte politiche che una classe dirigente deve saper coraggiosamente compiere”.
A riferirlo in una nota il consigliere regionale del Pd Michele Mazzarano.