Erano quasi le 21 quando il nord del Cile ha tremato ed è subito scattato l'allerta tsunami: nella notte, centinaia migliaia e migliaia di persone si sono dovute allontanare dalla costa. E puntualmente, poco dopo la violenta scossa di magnitudo 8.2, le prime onde - alcune alte anche circa 2 metri - si sono abbattute sulle spiagge di alcune località.
Le autorità hanno subito chiesto l'evacuazione preventiva della popolazione sul "100% della costa" del paese, lunga 4.300 chilometri: la scossa è stata molto violenta e in effetti anche il Peru' e l'Ecuador hanno subito diffuso a loro volta un'allarme tsunami sulle coste del Pacifico, poi parzialmente rientrato. Poco prima della mezzanotte ora locale il ministro degli Interni cileno, Rodrigo Penailillo, ha reso noto che "l'allerta tsunami rimarrà in vigore in tutto il paese per altre sei ore".
Secondo dati del governo, in Cile le onde più alte (poco piu' di 2 metri) sono state quelle arrivate ad Iquique, 1.800 km a nord di Santiago, dove d'altra parte cinque persone - quattro uomini e una donna - hanno perso la vita, soprattutto a causa di infarto o schiacciati dai crolli. Si registrano anche alcuni feriti di lieve entità.
Le autorità hanno subito chiesto l'evacuazione preventiva della popolazione sul "100% della costa" del paese, lunga 4.300 chilometri: la scossa è stata molto violenta e in effetti anche il Peru' e l'Ecuador hanno subito diffuso a loro volta un'allarme tsunami sulle coste del Pacifico, poi parzialmente rientrato. Poco prima della mezzanotte ora locale il ministro degli Interni cileno, Rodrigo Penailillo, ha reso noto che "l'allerta tsunami rimarrà in vigore in tutto il paese per altre sei ore".
Secondo dati del governo, in Cile le onde più alte (poco piu' di 2 metri) sono state quelle arrivate ad Iquique, 1.800 km a nord di Santiago, dove d'altra parte cinque persone - quattro uomini e una donna - hanno perso la vita, soprattutto a causa di infarto o schiacciati dai crolli. Si registrano anche alcuni feriti di lieve entità.