'Verbum Domini II', la Bibbia in tutto il mondo

Dal nostro inviato Francesco Greco. ROMA – Lo sapevate che il 5 febbraio del 1971 l’astronauta Edgar Mitchell, della missione Apollo 14, portò la Bibbia sulla Luna? Le 1245 pagine di King James furono zippate in un microchip, un quadrato di 4 cm. e le prime copie, dopo aver viaggiato per 384mila km, furono lasciate fra mari e crateri. E sapevate che nel IV secolo a. C., sotto Alessandro Magno, un condottiero illuminato, la lingua greca e la cultura ellenistica si diffusero nel Mediterraneo, in Egitto, sino all’India e nell’impero era diffusa una presenza ebraica? Intorno al II o III secolo settanta studiosi Ebrei tradussero le Scritture dall’ebraico al greco? La versione, detta “Septuaginta”, consentì agli Alessandrini di avvicinarsi al testo biblico.
   Sono solo alcune delle tantissime curiosità proposte da “Verbum Domini II” (la Parola del Signore è diretta alle Nazioni), una mostra emozionante quanto ricca di motivi che invitano alla riflessione che inaugurata il 2 aprile proseguirà sino al 22 giugno a Roma al “Braccio di Carlo Magno”, affianco alla Basilica di San Pietro, nell’omonima Piazza (admission free).

   E’ un viaggio nella cristianità dagli albori ai giorni nostri, dalla tavoletta di creta al tablet. I visitatori si fermano incantati a sfogliare una vecchia bibbia come se fossero le pagine del giornale on-line. Nel fluire sensuale dei secoli, nessun testo ha influenzato la vita dell’uomo e dei popoli a ogni angolo della Terra come la Bibbia. Ebrei e Cristiani, in sintonia, hanno profuso immense energie per conservare e tramandare le loro Scritture. Da Costantino a Carlo Magno, in tanti chiamati dalla Storia a guidare popoli e continenti, spesso con dei distinguo ma sempre ispirati all’idea di tolleranza, hanno difeso la trasmissione della parola di Dio. La storia del mondo, negli ultimi 21 secoli è stata fortemente influenzata dalla Bibbia.
   La mostra pertanto propone questo viaggio che ha portato quelle parole in in ogni angolo della Terra. In 12 gallerie, divise su due piani, l’epos viaggia da un continente all’altro, da un periodo storico a un altro, da un popolo all’altro. Il viaggio, che potremmo benissimo definire odissea, ha inizio, come si accennava prima, nel mondo greco proponendo il “Foglio dal Codex Climaci Rescriptus”, quindi l’Africa Nord Orientale “uno dei primi luoghi in cui i Cristiani condivisero il Vangelo”. Stando alla tradizione, San Marco fondò la Chiesa di Alessandria d’Egitto intorno al 43 d.C. Tertulliano, Origene e ovviamente Sant’Agostino ebbero notevole influenza sul radicamento della nuova religione.

   Suggestiva la galleria 3: la Bibbia in Cina. Siamo nel 1605 e frate Matteo Ricci, gesuita che viveva a Pechino, una mattina incontrò un vecchio di Kaifeng il quale affermava di adorare il Dio di Israale. Proveniva da una comunità ebraica isolata nel cuore della Cina… La 4 propone le Sacre Scritture nell’Occidente latino. San Girolamo (347-420) passò gli ultimi anni della sua avventura terrena in una grotta a Betlemme a tradurre la Bibbia in latino, dall’originale in greco ed ebraico. Il successo di questa nuova tradizione fu sancito dall’uso nella liturgia.

   Isole Britanniche (galleria 5): VI secolo, Inghilterra del sud governata da Angli e Sassoni (popoli pagani). Il re Edelberto di Kent sposò una principessa cristiana e San Gregorio Magno manda il monaco Agostino a Canterbury per insegnare la cristianità al re… Europa Centrale e Orientale (galleria 7): IX secolo, San Cirillo e San Metodio viaggiano in Gran Moravia (Repubblica Ceca e Slovacchia) da Salonicco come missionari. Tradussero la Bibbia nella in lingua slava… Nord America (galleria 8): ontologica la contaminazione fra libertà religiosa e nascita dell’America poiché i primi viaggiatori verso il Nord America erano in cerca di terre ma anche di libertà di culto... America latina (galleria 10): gennaio 1956, cinque missionari protestanti americani stanziati in Ecuador sparirono cercando di entrare in contatto con gli Huaorani, tribù isolata nella jungla famosa per la violenza. Cinque giorni dopo i missionari riuscirono a parlare agli indigeni ma furono assassinati da altri componenti che li credevano pericolosi. Ammetterà uno degli assassini: “Abbiamo agito male, male fino a quando ci hanno portato le sculture di Dio. Ora camminiamo sul suo percorso”.

   Un percorso, quello del “Verbum Domini”, che grazie anche a questa mostra continuerà nel tempo che verrà.

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