BARI - Comincia nella terza Commissione presieduta da Dino Marino, il cammino del disegno di legge che contiene “norme per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere, il sostegno alle vittime, la promozione della libertà e dell’autodeterminazione delle donne”.
Marino ha calendarizzato i lavori fissando per giovedì alle 12.00 il termine ultimo per la presentazione degli emendamenti e lunedì 14 dopo le audizioni, la Commissione passerà alla definitiva approvazione.
La proposta normativa all’attenzione della terza Commissione rappresenta il punto di arrivo di un impegnativo precorso di lavoro ampiamente condiviso, avviatosi nell’aprire del 2013.
L’assessore Elena Gentile ha spiegato che si tratta di un testo che interviene anche sotto il profilo della sensibilizzazione, fissando una serie di principi che, mirano a rafforzare la cultura del rispetto, dell’educazione all’affettività e la decostruzione degli stereotipi di genere, puntando moltissimo sia sulla prevenzione che sulla formazione specialistica delle figure professionali impegnate in questo settore.
Un ruolo cardine viene affidato al corretto e costante monitoraggio del fenomeno, affidato ad una sezione dedicata dell’Osservatorio regionale delle politiche sociali.
Il fine della legge non è solo quello del contrasto ma della prevenzione anche attraverso l’autodeterminazione delle donne. “Il principio – ha detto l’assessore Gentile – è quello di rendere concreto il messaggio legato all’opportunità concreta di uscire dal circuito della violenza potendo fare affidamento su un sistema di servizi competente, qualificato, alleato”.
Con questa iniziativa legislativa si declina in maniera abbastanza puntuale il sistema delle responsabilità a partire dagli interventi regionali e a seguire, di quelli posti in essere dal sistema delle autonomie locali. Prevede anche assistenza laddove occorra procedere con l’allontanamento della donna sola con figli minori dall’abitazione familiare; assistenza economica e la creazione di un a rete di protezione che possa davvero garantire la sicurezza della donna e degli eventuali figli.
Marino ha calendarizzato i lavori fissando per giovedì alle 12.00 il termine ultimo per la presentazione degli emendamenti e lunedì 14 dopo le audizioni, la Commissione passerà alla definitiva approvazione.
La proposta normativa all’attenzione della terza Commissione rappresenta il punto di arrivo di un impegnativo precorso di lavoro ampiamente condiviso, avviatosi nell’aprire del 2013.
L’assessore Elena Gentile ha spiegato che si tratta di un testo che interviene anche sotto il profilo della sensibilizzazione, fissando una serie di principi che, mirano a rafforzare la cultura del rispetto, dell’educazione all’affettività e la decostruzione degli stereotipi di genere, puntando moltissimo sia sulla prevenzione che sulla formazione specialistica delle figure professionali impegnate in questo settore.
Un ruolo cardine viene affidato al corretto e costante monitoraggio del fenomeno, affidato ad una sezione dedicata dell’Osservatorio regionale delle politiche sociali.
Il fine della legge non è solo quello del contrasto ma della prevenzione anche attraverso l’autodeterminazione delle donne. “Il principio – ha detto l’assessore Gentile – è quello di rendere concreto il messaggio legato all’opportunità concreta di uscire dal circuito della violenza potendo fare affidamento su un sistema di servizi competente, qualificato, alleato”.
Con questa iniziativa legislativa si declina in maniera abbastanza puntuale il sistema delle responsabilità a partire dagli interventi regionali e a seguire, di quelli posti in essere dal sistema delle autonomie locali. Prevede anche assistenza laddove occorra procedere con l’allontanamento della donna sola con figli minori dall’abitazione familiare; assistenza economica e la creazione di un a rete di protezione che possa davvero garantire la sicurezza della donna e degli eventuali figli.
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