Accorpamento sedi RAI: Consiglio regionale preoccupato

BARI - Il Consiglio regionale respinge la parte della spending review estesa alla RAI in cui si ipotizza l’accorpamento delle ventiquattro sedi regionali. Il no a tale misura è stato espresso attraverso un ordine del giorno approvato all’unanimità e presentato dai componenti dell’Ufficio di Presidenza. In premessa si ricorda che l’attività di informazione radiotelevisiva costituisce un insostituibile servizio di interesse generale  e che la legge 112 del 2004 riconosce il valore dell’emittenza radiotelevisiva in ambito locale per valorizzare e promuovere le culture regionali o locali e la presentazione veritiera di fatti ed avvenimenti, in modo da favorire la libera formazione delle opinioni.

Il Consiglio regionale nel documento ritiene “un autentico deficit di democrazia esercitare la scure sul pluralismo dell’informazione e la rappresentatività e visibilità delle attività sociali ed economiche locali, che risulterebbero fortemente indebolite, soprattutto nel Mezzogiorno, che affronta la crisi con maggiore difficoltà” e per questo “respinge il progetto di accorpamento delle sedi regionali RAI dell’Abruzzo e della Puglia che rischia di infliggere un colpo mortale alla democrazia ed alla partecipazione nelle due regioni del Sud, restringendo tempi e spazi della cronaca locale nella televisione pubblica”.

Esprimendo solidarietà ai giornalisti della sede RAI di Bari impegnati in un’azione sindacale insieme ai colleghi di tutte le sedi regionali dell’azienda, l’ordine del giorno “chiede al Governo nazionale, al presidente del Consiglio dei Ministri ed al Ministro per le Telecomunicazioni di scongiurare interventi e misure per la democrazia, l’informazione ed i cittadini, impegnando il governo regionale ad assumere ogni iniziativa per impedire il ridimensionamento dell’informazione regionale del servizio pubblico radiotelevisivo”.

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