OSTUNI (BR). Proseguono le belle ed interessanti iniziative culturali nella Città Bianca: il primo evento con cui per quest'anno la Galleria Orizzonti Arte Contemporanea apre nuovamente lo Spazio Purgatorio, è rappresentato dalla mostra “Il Viaggio di Annibale” con le opere di Alberto Zamboni. La mostra sarà inaugurata domenica 1 giugno, a partire dalle ore 19 presso lo Spazio Purgatorio del Convento delle Monacelle in via Alfonso Giovene, e si terrà fino al 19 giugno con orario dalle ore 10 alle ore 22.
Artista bolognese già da tanti anni inserito nel panorama artistico internazionale, Alberto Zamboni, per la prima volta con una sua personale in Puglia, sceglie di raccontare del viaggio eroico per eccellenza, quello di Annibale con i suoi 37 elefanti.
Con il suo leggendario viaggio, Annibale attraversa le Alpi per attaccare Roma, compiendo una delle più grandi imprese raccontate nella storia di tutti i tempi. La battaglie di Canne, in Puglia infatti, è ricordata da sempre come una delle più grandi manovre tattiche della storia e una delle più pesanti sconfitte di Roma. I 37 elefanti sono eroici e maestosi ma il viaggio di Annibale è soprattutto il viaggio della saggezza, della maestosità , della speranza e della resistenza, non solo fisica ma soprattutto psichica, rappresentate dal Grande Elefante, unico superstite simbolico dei 37 sui simili con cui Annibale era partito in principio e di cui si serve, in extremis, per la sua salvifica fuga finale, abbandonando la scena nella completa solitudine dell'Eroe.
"Per chi cerca ancora tra le righe della storia" come racconta lo stesso Alberto Zamboni "il viaggio di Annibale suggerisce una moltitudine di immagini visionarie; l'elefante che attraversa le Alpi è pur parente della lucente e imprendibile Moby Dick. Tra il mito e la realtà rimangono storie scritte nell'eterna memoria umana e ciclicamente si tramandano ancora, suggerendo immagini ed interpretazioni. Personalmente è un viaggio pittorico; dalle atmosfere luminose che sfumano i contorni consumati dal tempo, appaiono visioni, gruppi di figure, animali, popoli in transito che testimoniano passaggi, migrazioni, antichi viaggiatori nel tempo. In controluce eserciti dispersi, al confine estremo del possibile, laddove la luce è totale e diventa un abbaglio, corrodendo i contorni, lasciando solo un'impressione: la sagoma maestosa dell'elefante che guida le truppe, avanzando lentamente verso mete ignote".
Daniele Martini
Artista bolognese già da tanti anni inserito nel panorama artistico internazionale, Alberto Zamboni, per la prima volta con una sua personale in Puglia, sceglie di raccontare del viaggio eroico per eccellenza, quello di Annibale con i suoi 37 elefanti.
Con il suo leggendario viaggio, Annibale attraversa le Alpi per attaccare Roma, compiendo una delle più grandi imprese raccontate nella storia di tutti i tempi. La battaglie di Canne, in Puglia infatti, è ricordata da sempre come una delle più grandi manovre tattiche della storia e una delle più pesanti sconfitte di Roma. I 37 elefanti sono eroici e maestosi ma il viaggio di Annibale è soprattutto il viaggio della saggezza, della maestosità , della speranza e della resistenza, non solo fisica ma soprattutto psichica, rappresentate dal Grande Elefante, unico superstite simbolico dei 37 sui simili con cui Annibale era partito in principio e di cui si serve, in extremis, per la sua salvifica fuga finale, abbandonando la scena nella completa solitudine dell'Eroe.
"Per chi cerca ancora tra le righe della storia" come racconta lo stesso Alberto Zamboni "il viaggio di Annibale suggerisce una moltitudine di immagini visionarie; l'elefante che attraversa le Alpi è pur parente della lucente e imprendibile Moby Dick. Tra il mito e la realtà rimangono storie scritte nell'eterna memoria umana e ciclicamente si tramandano ancora, suggerendo immagini ed interpretazioni. Personalmente è un viaggio pittorico; dalle atmosfere luminose che sfumano i contorni consumati dal tempo, appaiono visioni, gruppi di figure, animali, popoli in transito che testimoniano passaggi, migrazioni, antichi viaggiatori nel tempo. In controluce eserciti dispersi, al confine estremo del possibile, laddove la luce è totale e diventa un abbaglio, corrodendo i contorni, lasciando solo un'impressione: la sagoma maestosa dell'elefante che guida le truppe, avanzando lentamente verso mete ignote".
Daniele Martini