di Nicola Zuccaro - "Fu ucciso dalle Istituzioni!". Questa polemica esternazione - espressa da un cittadino nella mattinata del 9 maggio 2014 - ha fatto da contorno alla commemorazione nell'omonima Piazza
del 36mo Anniversario dell'assassinio di Aldo Moro.
Sono passati 36 anni da quella tragica data lungo i quali l'insegnamento politico e universitario, unitamente al servizio militare e alla formazione cattolica, hanno contribuito a render attuale il pensiero moroteo e a costruire una figura poliedrica dello statista barese di adozione.
Elementi che, ricordati nel filo diretto fra Bari - Piazza Aldo Moro- e Roma dove in contemporanea in Via Caetani - luogo del rinvenimento del suo corpo a mezzogiorno del 9 maggio 1978, nel bagaglio di una Renault 4 Rossa - il Presidente della Repubblica Napolitano deponeva una corona sulla lapide commemorativa, sono alla base del processo avviato dal tribunale ecclesiastico per la proclamazione di Aldo Moro a 'Servo di Dio'.
Per giugno, come preannunciato da Luigi Ferlicchia, ci saranno delle interessanti novità. Il Presidente del Centro Studi Moro-Dell'Andro è intervenuto assieme al Presidente del Consiglio Regionale Onofrio Introna, al Presidente della Provincia di Bari Francesco Schittulli, al Rettore dell'Università di Bari Antonio Uricchio e all' Assessore Rocco De Franchi, in rappresentanza dell'Amministrazione Comunale di Bari, alla deposizione delle corone presso il monumento, preceduto dal commovente e dirompente suono del silenzio diffusosi nella caotica Piazza Aldo Moro ove giace, a tutt'oggi, un suo busto.
Sono passati 36 anni da quella tragica data lungo i quali l'insegnamento politico e universitario, unitamente al servizio militare e alla formazione cattolica, hanno contribuito a render attuale il pensiero moroteo e a costruire una figura poliedrica dello statista barese di adozione.
Elementi che, ricordati nel filo diretto fra Bari - Piazza Aldo Moro- e Roma dove in contemporanea in Via Caetani - luogo del rinvenimento del suo corpo a mezzogiorno del 9 maggio 1978, nel bagaglio di una Renault 4 Rossa - il Presidente della Repubblica Napolitano deponeva una corona sulla lapide commemorativa, sono alla base del processo avviato dal tribunale ecclesiastico per la proclamazione di Aldo Moro a 'Servo di Dio'.
Per giugno, come preannunciato da Luigi Ferlicchia, ci saranno delle interessanti novità. Il Presidente del Centro Studi Moro-Dell'Andro è intervenuto assieme al Presidente del Consiglio Regionale Onofrio Introna, al Presidente della Provincia di Bari Francesco Schittulli, al Rettore dell'Università di Bari Antonio Uricchio e all' Assessore Rocco De Franchi, in rappresentanza dell'Amministrazione Comunale di Bari, alla deposizione delle corone presso il monumento, preceduto dal commovente e dirompente suono del silenzio diffusosi nella caotica Piazza Aldo Moro ove giace, a tutt'oggi, un suo busto.