di Marco Masciopinto - La nota attrice televisiva e teatrale, Antonella Ferrari, ha deciso di raccontare con ironia e realtà la sua malattia. "Più forte del destino - Tra camici e paillette la mia lotta alla sclerosi multipla" è il suo nuovo spettacolo teatrale e dopo lo straordinario successo ottenuto dalla pubblicazione del libro ha voluto portare a teatro la sua vita, lanciando un messaggio chiaro.
Come nasce l’idea di questo nuovo spettacolo?
‘’L’idea di questo spettacolo è nata dopo il successo che ha ottenuto il mio libro e dopo aver ricevuto vari premi che mi hanno reso molto soddisfatta. Questo spettacolo non è solo drammatico ma vuole raccontare anche in maniera ironica, la disabilità’’.
Com’è cambiata la sua vita da quando ha scoperto la malattia?
‘’Ad 11 anni ho scoperto la malattia e a 29 ho fatto la diagnosi. Non ricordo la ‘Antonella disabile’ ma ricordo quella ragazza che era pronta a ricominciare una nuova vita. Ammetto che la malattia mi ha cambiata perché prima ero distrutta da ciò che mi stava accadendo, ma poi ho capito che era un motivo in più per riprendere in mano la propria vita’’.
E’ difficile per un artista disabile fare strada in questo mondo?
‘’Si, è inutile negarlo. Purtroppo è un mondo pieno di pregiudizi e devo ammettere che tutti i lavori che ho fatto, me li sono sudati. Facevo molta fatica ad arrivare ai provini’’.
Qual è il messaggio che vuole far arrivare con questo spettacolo?
‘’Il messaggio che vorrei che arrivasse alla gente è quello della normalità. In questo spettacolo si ride tanto; a tratti è commovente, a tratti invece è divertente. Prendo in giro anche il mondo dello spettacolo!’’.
Cosa vorrebbe che cambiasse nella televisione d’oggi?
‘’Vorrei più spazio per tutti gli altri disabili come me che hanno un talento. Anche loro hanno bisogno dei loro diritti. Non è bello essere ospitati in un programma televisivo solo per raccontare la propria storia. Purtroppo in tv si vedono solo ragazze perfette e con un bel fisico. Ad esempio, a me piacerebbe molto condurre un programma televisivo’’.
Come nasce l’idea di questo nuovo spettacolo?
‘’L’idea di questo spettacolo è nata dopo il successo che ha ottenuto il mio libro e dopo aver ricevuto vari premi che mi hanno reso molto soddisfatta. Questo spettacolo non è solo drammatico ma vuole raccontare anche in maniera ironica, la disabilità’’.
Com’è cambiata la sua vita da quando ha scoperto la malattia?
‘’Ad 11 anni ho scoperto la malattia e a 29 ho fatto la diagnosi. Non ricordo la ‘Antonella disabile’ ma ricordo quella ragazza che era pronta a ricominciare una nuova vita. Ammetto che la malattia mi ha cambiata perché prima ero distrutta da ciò che mi stava accadendo, ma poi ho capito che era un motivo in più per riprendere in mano la propria vita’’.
E’ difficile per un artista disabile fare strada in questo mondo?
‘’Si, è inutile negarlo. Purtroppo è un mondo pieno di pregiudizi e devo ammettere che tutti i lavori che ho fatto, me li sono sudati. Facevo molta fatica ad arrivare ai provini’’.
Qual è il messaggio che vuole far arrivare con questo spettacolo?
‘’Il messaggio che vorrei che arrivasse alla gente è quello della normalità. In questo spettacolo si ride tanto; a tratti è commovente, a tratti invece è divertente. Prendo in giro anche il mondo dello spettacolo!’’.
Cosa vorrebbe che cambiasse nella televisione d’oggi?
‘’Vorrei più spazio per tutti gli altri disabili come me che hanno un talento. Anche loro hanno bisogno dei loro diritti. Non è bello essere ospitati in un programma televisivo solo per raccontare la propria storia. Purtroppo in tv si vedono solo ragazze perfette e con un bel fisico. Ad esempio, a me piacerebbe molto condurre un programma televisivo’’.