BARI - “Altro che #chiama Decaro, noi a marzo scorso abbiamo chiamato la Corte dei Conti”. E’ ironico il commento del coordinatore cittadino di FI Bari, sen. D’Ambrosio Lettieri ai toni trionfalistici del candidato sindaco della sinistra Decaro sul completamento dei lavori dell’Asse Nord-Sud.
“La vicenda dell’arteria cittadina meglio identificata come Asse Nord-Sud”, dice, “è vergognosa, come vergognose sono le prassi politico-amministrative che si estendono ad altri lavori su altri siti (vedi ex Gazometro) e che la città sta pagando a caro prezzo. Insomma, errare è umano, perseverare è diabolico. E va bene che la sinistra ci ha abituato in questi dieci anni ad una perenne campagna elettorale infarcita di bugie, ma ad ogni limite c’è una pazienza, direbbe Totò”.
“Anche oggi il candidato sindaco della sinistra ci propina la sua dose giornaliera di mistificazione della realtà”, continua d’Ambrosio Lettieri, “E così uno spreco di denaro pubblico dovuto alla concessione di una perizia di variante da oltre un milione di euro – che riguarda il pilone centrale che dovrà sostenere il viadotto, in acciaio anziché in cemento armato - autorizzata dalla giunta Emiliano/Decaro per il completamento dei lavori dell’Asse Nord/Sud e basata su di una presunta sorpresa geologica, diventa l’ennesimo spot ad uso e consumo di una campagna spregiudicata. A tal punto da diventare la cifra di quella che è stata l’azione politica dell’amministrazione di sinistra di questi dieci anni e di quello che intende essere in armoniosa continuità con il passato ed il presente”.
Come è noto, proprio su questa perla condita con relativo danno erariale l’opposizione di centrodestra al Comune di Bari ha presentato, nel marzo scorso, un esposto alla corte dei Conti.
“A che serve, chiediamo, espletare gare a ribasso – quella era al 31% - se poi quelle economie vengono utilizzate per varianti in corso d'opera che non hanno alcuna giustificazione perché non vi sono cause imprevedibili né impreviste, come dispone la legge, ma erano al contrario già state previste ampiamente da perizie e sondaggi geologici effettuati precedentemente, come risulta dalle relazioni allegate? La perizia di variante, infatti, è stata approvata, secondo quanto affermato dall’amministrazione comunale, sulla base del fatto che non sarebbe stato possibile accedere prima al sedime ferroviario interessato dalle fondazioni all'epoca del progetto esecutivo per la costruzione del ponte. Tesi smentita proprio dalla relazioni di fine campagna geognostica eseguite nel 2008 - anno di approvazione del progetto definitivo dell’importo di € 32.020.330,00 e della indizione della gara di appalto - da cui emerge che a quell'epoca le indagini compiute riguardavano proprio l'area della ferrovia in cui era prevista la realizzazione del pilone centrale. Inverosimili le relazioni eseguite nel settenbre del 2008 fino a 40 mt di profondità ubicati in corrispondenza della pila centrale (S16 e S17 e un Dow-hole) o inverosimili le ragioni addotte per giustificare l’autorizzazione alla perizia di variante?”.
“Decaro”, conclude il coordinatore cittadino di Fi, “dovrebbe quantomeno mantenere un atteggiamento di maggiore prudenza rispetto ad una questione che resta tutta aperta e su cui saranno le autorità competenti a fugare ogni dubbio”.
“La vicenda dell’arteria cittadina meglio identificata come Asse Nord-Sud”, dice, “è vergognosa, come vergognose sono le prassi politico-amministrative che si estendono ad altri lavori su altri siti (vedi ex Gazometro) e che la città sta pagando a caro prezzo. Insomma, errare è umano, perseverare è diabolico. E va bene che la sinistra ci ha abituato in questi dieci anni ad una perenne campagna elettorale infarcita di bugie, ma ad ogni limite c’è una pazienza, direbbe Totò”.
“Anche oggi il candidato sindaco della sinistra ci propina la sua dose giornaliera di mistificazione della realtà”, continua d’Ambrosio Lettieri, “E così uno spreco di denaro pubblico dovuto alla concessione di una perizia di variante da oltre un milione di euro – che riguarda il pilone centrale che dovrà sostenere il viadotto, in acciaio anziché in cemento armato - autorizzata dalla giunta Emiliano/Decaro per il completamento dei lavori dell’Asse Nord/Sud e basata su di una presunta sorpresa geologica, diventa l’ennesimo spot ad uso e consumo di una campagna spregiudicata. A tal punto da diventare la cifra di quella che è stata l’azione politica dell’amministrazione di sinistra di questi dieci anni e di quello che intende essere in armoniosa continuità con il passato ed il presente”.
Come è noto, proprio su questa perla condita con relativo danno erariale l’opposizione di centrodestra al Comune di Bari ha presentato, nel marzo scorso, un esposto alla corte dei Conti.
“A che serve, chiediamo, espletare gare a ribasso – quella era al 31% - se poi quelle economie vengono utilizzate per varianti in corso d'opera che non hanno alcuna giustificazione perché non vi sono cause imprevedibili né impreviste, come dispone la legge, ma erano al contrario già state previste ampiamente da perizie e sondaggi geologici effettuati precedentemente, come risulta dalle relazioni allegate? La perizia di variante, infatti, è stata approvata, secondo quanto affermato dall’amministrazione comunale, sulla base del fatto che non sarebbe stato possibile accedere prima al sedime ferroviario interessato dalle fondazioni all'epoca del progetto esecutivo per la costruzione del ponte. Tesi smentita proprio dalla relazioni di fine campagna geognostica eseguite nel 2008 - anno di approvazione del progetto definitivo dell’importo di € 32.020.330,00 e della indizione della gara di appalto - da cui emerge che a quell'epoca le indagini compiute riguardavano proprio l'area della ferrovia in cui era prevista la realizzazione del pilone centrale. Inverosimili le relazioni eseguite nel settenbre del 2008 fino a 40 mt di profondità ubicati in corrispondenza della pila centrale (S16 e S17 e un Dow-hole) o inverosimili le ragioni addotte per giustificare l’autorizzazione alla perizia di variante?”.
“Decaro”, conclude il coordinatore cittadino di Fi, “dovrebbe quantomeno mantenere un atteggiamento di maggiore prudenza rispetto ad una questione che resta tutta aperta e su cui saranno le autorità competenti a fugare ogni dubbio”.
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