di Vittorio Polito – Giovedì 29 maggio alle ore 19,30 presso il Circolo della Vela di Bari (Teatro Margherita) si terrà il penultimo incontro del “Ciclo sul Collezionismo”, organizzato dal Circolo della Vela a cura di Antonio Dell’Aquila.
L’appuntamento questa volta ha per tema “Gli ex voto raccontano” e sarà illustrato dal prof. Giandomenico Amendola, ordinario di Sociologia Urbana nella Facoltà di Architettura dell’Università di Firenze.
La locuzione latina ex-voto deriva dalla parola "voto" che, secondo i lessici latini e secondo gli studiosi, viene da ‘vovére’, verbo che sta a significare un obbligo liberamente assunto con la divinità . Per estensione si chiamano ex voto gli oggetti stessi dell’offerta; fra le varie tipologie prevalgono quelli anatomici, che rappresentano nella grande maggioranza l’organo malato, gli oggetti-segno della malattia, come strumenti medici, attrezzi ortopedici ecc., e le tavolette dipinte, in cui è raffigurato l’evento a cui si riferisce la grazia ricevuta.
L'ex voto, quale espressione del voto, come del resto il voto stesso, appartiene alla virtù della religione che nel suo significato più ampio è applicabile ad ogni tipo di religione, perché sta ad indicare un legame di dipendenza tra l'uomo e la potenza superiore. Il voto, come l'ex voto, sono espressione di una religiosità personale, familiare, sociale, e quindi titolo di religiosità popolare che comunemente viene considerata la più semplice, ma senza dubbio è di per sé la più genuina e sincera.
Con gli ex voto il fedele ringrazia Dio. Tra i cattolici si sono sviluppati dal ’500 prendendo varie forme: dipinti, oggetti anatomici o figure umane in metallo, legno e cera. Sono straordinari strumenti narrativi: il miracolato con la sua tavoletta portata al santuario testimonia pubblicamente che i santi esistono e nel contempo comunica che anche lui – con nome e cognome – esiste ed è parte del mondo straordinario su cui i santi vigilano attentamente. Gli ex voto sono innanzitutto, monumenti della fede, della cultura e della vita quotidiana e come tali vanno letti ed ammirati indipendentemente dagli orientamenti religiosi personali.
Amendola parlerà della sua collezione di 400 ex voto dipinti - dal 1500 ad oggi - immagini di una storia del quotidiano raccontata da chi non ha potuto lasciare il proprio nome nelle cronache ma solo sulle pareti di una chiesa o di un santuario. Nella sede del Circolo sono esposti ex voto di generi ed epoche diverse.
Si ricorda ai non soci, interessati a partecipare all'incontro, che potranno richiedere l’invito telefonando al Circolo 080.5216234.
L’appuntamento questa volta ha per tema “Gli ex voto raccontano” e sarà illustrato dal prof. Giandomenico Amendola, ordinario di Sociologia Urbana nella Facoltà di Architettura dell’Università di Firenze.
La locuzione latina ex-voto deriva dalla parola "voto" che, secondo i lessici latini e secondo gli studiosi, viene da ‘vovére’, verbo che sta a significare un obbligo liberamente assunto con la divinità . Per estensione si chiamano ex voto gli oggetti stessi dell’offerta; fra le varie tipologie prevalgono quelli anatomici, che rappresentano nella grande maggioranza l’organo malato, gli oggetti-segno della malattia, come strumenti medici, attrezzi ortopedici ecc., e le tavolette dipinte, in cui è raffigurato l’evento a cui si riferisce la grazia ricevuta.
L'ex voto, quale espressione del voto, come del resto il voto stesso, appartiene alla virtù della religione che nel suo significato più ampio è applicabile ad ogni tipo di religione, perché sta ad indicare un legame di dipendenza tra l'uomo e la potenza superiore. Il voto, come l'ex voto, sono espressione di una religiosità personale, familiare, sociale, e quindi titolo di religiosità popolare che comunemente viene considerata la più semplice, ma senza dubbio è di per sé la più genuina e sincera.
Con gli ex voto il fedele ringrazia Dio. Tra i cattolici si sono sviluppati dal ’500 prendendo varie forme: dipinti, oggetti anatomici o figure umane in metallo, legno e cera. Sono straordinari strumenti narrativi: il miracolato con la sua tavoletta portata al santuario testimonia pubblicamente che i santi esistono e nel contempo comunica che anche lui – con nome e cognome – esiste ed è parte del mondo straordinario su cui i santi vigilano attentamente. Gli ex voto sono innanzitutto, monumenti della fede, della cultura e della vita quotidiana e come tali vanno letti ed ammirati indipendentemente dagli orientamenti religiosi personali.
Amendola parlerà della sua collezione di 400 ex voto dipinti - dal 1500 ad oggi - immagini di una storia del quotidiano raccontata da chi non ha potuto lasciare il proprio nome nelle cronache ma solo sulle pareti di una chiesa o di un santuario. Nella sede del Circolo sono esposti ex voto di generi ed epoche diverse.
Si ricorda ai non soci, interessati a partecipare all'incontro, che potranno richiedere l’invito telefonando al Circolo 080.5216234.