BARI - È stato presentato questa mattina il programma delle attività previste dal protocollo d’intesa siglato tra il Comune di Bari e l’associazione POP HUB per la realizzazione di una rete civica dei beni del patrimonio comunale da recuperare per finalità sociali e per la sperimentazione di un incubatore sul riuso. L’accordo è stato approvato dalla giunta comunale, su proposta dell’assessore Titti De Simone, lo scorso 4 aprile.
“Il progetto, che ha come titolo “Le cose che abbiamo in Comune” e come sottotitolo Next (h) opening - ha spiegato la De Simone - riguarda una ventina di edifici inutilizzati del patrimonio comunale. L’idea è quella di far conoscere le proprietà piccole e medie diffuse sul territorio cittadino che possono essere recuperate sia per finalità sociali sia come spazi di sperimentazione. L’obiettivo nel medio periodo è quello di scrivere un regolamento condiviso sul riuso sociale degli spazi, rendendo concrete nuove metodologie decisionali per facilitare la partecipazione dei cittadini, favorendo così il coinvolgimento rispetto agli usi del patrimonio e sperimentando nuovi modelli gestionali che superino le rigidità burocratiche. I primi passi sono già stati fatti”.
Luca Langella e Silvia Sivo dell’associazione POP HUB hanno indicato i luoghi “virtuali” già creati e messi a disposizione dei cittadini per lo scambio di conoscenze: dalla piattaforma digitale www.pophub.it (http://www.pophub.it/events/13), alla pagina pubblica e al gruppo operativo Le cose che abbiamo in comune su FB.
Per scoprire gli spazi dimenticati in città e ripensarne il futuro con nuove idee e proposte, al via l’apertura straordinaria al pubblico di tre diverse strutture di proprietà comunale.
Si inizia il prossimo 15 maggio: dalle 16 alle 18 sarà possibile visitare l’ex mercato di Carrassi, in via Cagnazzi 19.
Venerdì 16, dalle 19 alle 21, si aprirà l’ex Arena Moderno in via Napoli (accanto al Palamartino), mentre sabato 17 maggio, dalle 16 alle 19, sarà la volta della casina e della pista di pattinaggio della Pineta S. Francesco.
A breve sarà disponibile il calendario delle aperture di giugno.
I gruppi e le associazioni che hanno già aderito all’iniziativa e che collaboreranno con Pop Hub in questo percorso sono: Superattico, Lo Smacco, Pattinatori di Bari, Coonpany, Small.
POP HUB è vincitore del bando Smart Cities and Social Innovation PON Ricerca e competitività 2007/2013, finanziato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Si tratta, di un progetto nazionale di ricerca che si propone di mappare tutti gli edifici pubblici e privati dismessi, o comunque non utilizzati, con lo scopo di farli rivivere.
Il protocollo di collaborazione in cui Pop Hub mette a disposizione i propri strumenti e si propone come agevolatore e aggregatore di riflessioni e gruppi attivi sul territorio e di chiunque voglia condividere un percorso innovativo, nasce con l’obiettivo di:
- studiare il riuso dei beni comunali inutilizzati come risorsa e strumento per la rivitalizzazione del territorio, mediante forme di scrittura condivisa e con il coinvolgimento di tutti gli attori urbani, per attivare un percorso di responsabilizzazione collettivo;
- mettere in relazione progetti e reti sociali per soddisfare i bisogni della comunità territoriale, attivando legami che si traducano in forme di collaborazione civica, per la cura condivisa e la gestione partecipata di questi beni comuni.
- sperimentare nuovi modelli di rigenerazione e pratiche urbane di gestione dei beni pubblici tra l’amministrazione pubblica e il privato collettivo;
- innovare le procedure burocratiche per il riutilizzo sociale di immobili non utilizzati o sotto utilizzati.
“Il progetto, che ha come titolo “Le cose che abbiamo in Comune” e come sottotitolo Next (h) opening - ha spiegato la De Simone - riguarda una ventina di edifici inutilizzati del patrimonio comunale. L’idea è quella di far conoscere le proprietà piccole e medie diffuse sul territorio cittadino che possono essere recuperate sia per finalità sociali sia come spazi di sperimentazione. L’obiettivo nel medio periodo è quello di scrivere un regolamento condiviso sul riuso sociale degli spazi, rendendo concrete nuove metodologie decisionali per facilitare la partecipazione dei cittadini, favorendo così il coinvolgimento rispetto agli usi del patrimonio e sperimentando nuovi modelli gestionali che superino le rigidità burocratiche. I primi passi sono già stati fatti”.
Luca Langella e Silvia Sivo dell’associazione POP HUB hanno indicato i luoghi “virtuali” già creati e messi a disposizione dei cittadini per lo scambio di conoscenze: dalla piattaforma digitale www.pophub.it (http://www.pophub.it/events/13), alla pagina pubblica e al gruppo operativo Le cose che abbiamo in comune su FB.
Per scoprire gli spazi dimenticati in città e ripensarne il futuro con nuove idee e proposte, al via l’apertura straordinaria al pubblico di tre diverse strutture di proprietà comunale.
Si inizia il prossimo 15 maggio: dalle 16 alle 18 sarà possibile visitare l’ex mercato di Carrassi, in via Cagnazzi 19.
Venerdì 16, dalle 19 alle 21, si aprirà l’ex Arena Moderno in via Napoli (accanto al Palamartino), mentre sabato 17 maggio, dalle 16 alle 19, sarà la volta della casina e della pista di pattinaggio della Pineta S. Francesco.
A breve sarà disponibile il calendario delle aperture di giugno.
I gruppi e le associazioni che hanno già aderito all’iniziativa e che collaboreranno con Pop Hub in questo percorso sono: Superattico, Lo Smacco, Pattinatori di Bari, Coonpany, Small.
POP HUB è vincitore del bando Smart Cities and Social Innovation PON Ricerca e competitività 2007/2013, finanziato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Si tratta, di un progetto nazionale di ricerca che si propone di mappare tutti gli edifici pubblici e privati dismessi, o comunque non utilizzati, con lo scopo di farli rivivere.
Il protocollo di collaborazione in cui Pop Hub mette a disposizione i propri strumenti e si propone come agevolatore e aggregatore di riflessioni e gruppi attivi sul territorio e di chiunque voglia condividere un percorso innovativo, nasce con l’obiettivo di:
- studiare il riuso dei beni comunali inutilizzati come risorsa e strumento per la rivitalizzazione del territorio, mediante forme di scrittura condivisa e con il coinvolgimento di tutti gli attori urbani, per attivare un percorso di responsabilizzazione collettivo;
- mettere in relazione progetti e reti sociali per soddisfare i bisogni della comunità territoriale, attivando legami che si traducano in forme di collaborazione civica, per la cura condivisa e la gestione partecipata di questi beni comuni.
- sperimentare nuovi modelli di rigenerazione e pratiche urbane di gestione dei beni pubblici tra l’amministrazione pubblica e il privato collettivo;
- innovare le procedure burocratiche per il riutilizzo sociale di immobili non utilizzati o sotto utilizzati.