Barletta, l'1-1 col Grosseto pone il sipario sull'era Tatò: ansia biancorossa per il futuro

di Luca Losito - Il Barletta salva l'orgoglio, pareggiando in 10 col Grosseto, e si congeda in maniera quasi dignitosa dal suo 'anno horribilis'. Salutano un Puttilli piuttosto gelido i biancorossi, saluta il non facile mondo del calcio Roberto Tatò. Un addio che spiana la strada alla preoccupazione dei tifosi: il patron lascia, ma sul futuro del club aleggia l'incertezza.

La partenza è sorprendentemnte di marca barlettana. Dopo qualche spunto interessante, al 16' arriva il gol: bella progressione di D'Errico, che serve un Cicerelli molto bravo a scrivere l'1-0. Neanche il tempo di festeggiare, che la retroguardia del Barletta si fa sorprendere: Giovio guadagna un penalty (fallo di Maccarone, ndr), Bombagi lo realizza. I maremmani sfiorano il bis con Pagano, che però trova il palo sulla sua pericolosa conclusione. L'inerzia del match si sposta ancor più verso i toscani, quando Maccarone guadagna il secondo giallo e si fa cacciare fuori. Il primo tempo non regala altri sussulti.

Negli spogliatoi Carrara ridisegna i suoi con un guardingo 3-4-1-1. Incredibilmente, è il Barletta a sfiorare più volte il vantaggio, nonostante l'inferiorità numerica. Ci provano D'Errico, La Mantia, Campagna, Mantovani, insomma, ci provano un po' tutti, ma il gol non arriva. Col passare dei minuti le due squadre accusano la stanchezza, i ritmi calano, in fondo, siamo alla fine di un'estenuante stagione agonistica. L''ultima, incredibile, occasionissima è per La Mantia: prima coglie il palo, poi spedisce fuori la respinta a porta vuota. E' l'ultima emozione di un'annata sbagliata, il triplice fischio suggella l'1-1.

Insomma, una chiusura quanto meno dignitosa. Purtoppo, la beffa, è arrivata nel post-partita: Tatò ha parlato, finalmente, confermando l'irrevocabile addio. Lascia il calcio, in maniera definitiva. Il problema, ora, è il futuro del club: il patron uscente ha segnalato la presenza di due contatti (DI Cosola e un misterioso imprenditore non barlettano), ma di certo con l'incombere della prossima stagione agonistica nulla di rassicurante.