Brindisi: dopo la petizione popolare sulle centrali a biomassa a Cellino arriva l'interrogazione M5s
BRINDISI - La senatrice Daniela Donno (M5S) presenta un’interrogazione a risposta scritta indirizzata ai Ministri dell’Ambiente e della Salute per capire cosa si nasconda dietro la realizzazione delle centrali
A Cellino San Marco, nel brindisino, è in programma la realizzazione di impianti a biomassa che determinerebbero un impatto ambientale preoccupante. Nelle particelle catastali ove è prevista la realizzazione degli impianti, infatti, risultano essere presenti uliveti e vigneti con un notevole pregio agricolo e paesaggistico. Tuttavia, con due distinti provvedimenti dirigenziali del gennaio 2014, è stata disposta l’autorizzazione per le emissioni in atmosfera riguardanti proprio l’esercizio delle centrali di produzione di energia elettrica da alimentare a biomasse.
“A ciò va aggiunto il fatto che tali impianti verrebbero a sorgere in un contesto già compromesso. Nelle aree circostanti, sono numerosi gli insediamenti produttivi, i quali, da soli, causano forti disagi ed una considerevole concentrazione di emissioni dannose in atmosfera, determinando un effetto cumulativo non di poco conto - afferma la senatrice salentina Daniela Donno (M5S) - Per queste ragioni, abbiamo presentato un’interrogazione indirizzata ai ministri dell’Ambiente e della Salute. È importante capire la sussistenza di un’effettiva conformità dell’iter procedimentale, tecnico e autorizzativo delle centrali in questione al dettato normativo e regolamentare in materia, anche alla luce di un’effettiva valutazione di opportunità e fattibilità delle opere in parola”.
Lo scorso luglio, il comitato “Respiriamo Liberi” di Cellino San Marco ha presentato all’attenzione del Sindaco in carica, ai sensi dell’art. 36 dello Statuto Comunale, una petizione popolare proprio per evitare la realizzazione di questi impianti a biomassa. Una petizione che è rimasta, però, inascoltata e che non ha prodotto atti o risposte da parte dell’Amministrazione.
A Cellino San Marco, nel brindisino, è in programma la realizzazione di impianti a biomassa che determinerebbero un impatto ambientale preoccupante. Nelle particelle catastali ove è prevista la realizzazione degli impianti, infatti, risultano essere presenti uliveti e vigneti con un notevole pregio agricolo e paesaggistico. Tuttavia, con due distinti provvedimenti dirigenziali del gennaio 2014, è stata disposta l’autorizzazione per le emissioni in atmosfera riguardanti proprio l’esercizio delle centrali di produzione di energia elettrica da alimentare a biomasse.
“A ciò va aggiunto il fatto che tali impianti verrebbero a sorgere in un contesto già compromesso. Nelle aree circostanti, sono numerosi gli insediamenti produttivi, i quali, da soli, causano forti disagi ed una considerevole concentrazione di emissioni dannose in atmosfera, determinando un effetto cumulativo non di poco conto - afferma la senatrice salentina Daniela Donno (M5S) - Per queste ragioni, abbiamo presentato un’interrogazione indirizzata ai ministri dell’Ambiente e della Salute. È importante capire la sussistenza di un’effettiva conformità dell’iter procedimentale, tecnico e autorizzativo delle centrali in questione al dettato normativo e regolamentare in materia, anche alla luce di un’effettiva valutazione di opportunità e fattibilità delle opere in parola”.
Lo scorso luglio, il comitato “Respiriamo Liberi” di Cellino San Marco ha presentato all’attenzione del Sindaco in carica, ai sensi dell’art. 36 dello Statuto Comunale, una petizione popolare proprio per evitare la realizzazione di questi impianti a biomassa. Una petizione che è rimasta, però, inascoltata e che non ha prodotto atti o risposte da parte dell’Amministrazione.