Un solo appello: fare subito le riforme per costruire un'Italia nuova. A parlare sono gli Industriali dopo il largo successo del Pd alle elezioni europee che ha legittimato il premier Renzi. "Abbiamo bisogno di ricreare lavoro, reddito e coesione sociale. Non deludeteci": è l'appello di Giorgio Squinzi in apertura dell'Assemblea di Confindustria a Roma.
"Non ci rassegniamo a un Paese stanco e sfiduciato, vittima di mali antichi, astruso e ostile alla cultura dell'impresa, del merito e del rischio" spiega Squinzi che chiarisce: "Non è questa l'Italia che vogliamo, il mandato popolare dato al principale partito di governo e al suo leader testimonia la voglia di cambiamento che c'è".
Confindustria si dice dunque pronta ad appoggiare la linea dell'esecutivo, sottolineando una serie di "incoraggianti segni di rinnovamento: sulla legge elettorale, sulle riforme istituzionali, sulla legislazione del lavoro".
Confindustria si dice dunque pronta ad appoggiare la linea dell'esecutivo, sottolineando una serie di "incoraggianti segni di rinnovamento: sulla legge elettorale, sulle riforme istituzionali, sulla legislazione del lavoro".
Senza riforme e stabilità è impossibile agganciare la ripresa, spiega ancora Squinzi che per quest'anno prevede una crescita soddisfacente per gli industriali ma non la ripartenza del mercato del lavoro. "Questa è la sofferenza più grande, come imprenditore e come cittadino", conclude il leader di Confindustria che non risparmia un duro attacco alla burocrazia: "L'iniziativa economica privata non è più un diritto garantito".