''Il calcio non merita tutto questo, il nostro sport e' fatto per unire e non dividere la gente''. E' questo il senso di una dichiarazione all'Ansa del presidente della Fifa, Sepp Blatter, sulla follia ultrà e in generale i fatti avvenuti in occasione della finale di Coppa Italia. "Io condanno - afferma Blatter nella sua dichiarazione - ogni forma di violenza 'nel' e 'attorno' al calcio e faccio ancora una volta un forte appello al fair play. Il calcio non merita tutto questo. Il nostro sport deve unire e non dividere la gente. Ogni volta che accadono certi fatti si violano i principi fondamentali dello sport. Il mondo del calcio - conclude il presidente della Fifa - deve stare unito e dire no alla violenza".
E' ancora mistero nel frattempo sugli attimi precedenti la sparatoria dell'Olimpico. La Procura di Roma ha chiesto la convalida dei fermi dei quattro tifosi fermati per i disordini avvenuti sabato prima della finale di Coppa Italia. Il procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani e il sostituto Antonino Di Maio accusano l'ultrà romanista Daniele De Santis di tentato omicidio, porto e detenzione di arma abusiva e di rissa. Di Rissa sono accusati i tre tifosi del Napoli, compreso Ciro Esposito, ferito gravemente. Il gip fisserà entro mercoledì l'interrogatorio dei quattro ricoverati in ospedale. "Non sono stato io a sparare". Sono queste le prime dichiarazioni alla polizia di Daniele De Santis subito dopo esser stato fermato sabato sera per il ferimento del tifoso del Napoli Ciro Esposito.
Una versione alla quale gli investigatori non credono: De Santis è in stato di arresto dopo le testimonianze raccolte e gli accertamenti tecnici sulle immagini in possesso della polizia scientifica. Su di lui è stato effettuato anche l'esame del guanto di paraffina del quale si attendono gli esiti. Sono almeno tre le persone che erano con Daniele De Santis allo scoppio dei primi tafferugli nella zona di Tor di Quinto nel prepartita di Coppa Italia. Ne sono convinti i magistrati della procura di Roma che stanno ricostruendo le fasi della rissa culminata con il ferimento, da parte di De Santis, del tifoso napoletano Ciro Esposito e di altri due sostenitori azzurri.
A confermare la presenza di altre persone, tutte con in testa un casco nero integrale, ci sarebbe la testimonianza, ritenuta attendibile, di un tifoso del Napoli. Gli inquirenti possono contare, inoltre, anche sul parziale supporto di un video in cui vengono ripresi gli istanti iniziali degli scontri. Una provocazione fatta al gruppo di tifosi del Napoli con il lancio di bombe carta, petardi e fumogeni. Chi indaga, infine, non ha dubbi sul fatto che a fare fuoco sui tre partenopei sia stato De Santis, anche se l'esame dello stub non é stato ancora depositato. Obiettivo è identificare tutto il gruppo che ha fiancheggiato De Santis in questa azione.
Intanto la Procura starebbe valutando di approfondire quanto avvenuto all'interno dello stadio Olimpico nei minuti che hanno proceduto l'avvio della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina. In particolare l'attenzione sarà posta sul ruolo svolto dall'ultrà partenopeo Gennaro De Tommaso, detto 'Genny 'a carogna, e sui colloqui svolti con il capitano del Napoli Marek Hamsik e alcuni funzionari addetti all'ordine pubblico. I magistrati romani vogliono verificare se quanto accaduto presenti profili di rilevanza penale e se De Tommaso sia effettivamente stato decisivo nelle fasi preliminari all'inizio del match.
E' ancora mistero nel frattempo sugli attimi precedenti la sparatoria dell'Olimpico. La Procura di Roma ha chiesto la convalida dei fermi dei quattro tifosi fermati per i disordini avvenuti sabato prima della finale di Coppa Italia. Il procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani e il sostituto Antonino Di Maio accusano l'ultrà romanista Daniele De Santis di tentato omicidio, porto e detenzione di arma abusiva e di rissa. Di Rissa sono accusati i tre tifosi del Napoli, compreso Ciro Esposito, ferito gravemente. Il gip fisserà entro mercoledì l'interrogatorio dei quattro ricoverati in ospedale. "Non sono stato io a sparare". Sono queste le prime dichiarazioni alla polizia di Daniele De Santis subito dopo esser stato fermato sabato sera per il ferimento del tifoso del Napoli Ciro Esposito.
Una versione alla quale gli investigatori non credono: De Santis è in stato di arresto dopo le testimonianze raccolte e gli accertamenti tecnici sulle immagini in possesso della polizia scientifica. Su di lui è stato effettuato anche l'esame del guanto di paraffina del quale si attendono gli esiti. Sono almeno tre le persone che erano con Daniele De Santis allo scoppio dei primi tafferugli nella zona di Tor di Quinto nel prepartita di Coppa Italia. Ne sono convinti i magistrati della procura di Roma che stanno ricostruendo le fasi della rissa culminata con il ferimento, da parte di De Santis, del tifoso napoletano Ciro Esposito e di altri due sostenitori azzurri.
A confermare la presenza di altre persone, tutte con in testa un casco nero integrale, ci sarebbe la testimonianza, ritenuta attendibile, di un tifoso del Napoli. Gli inquirenti possono contare, inoltre, anche sul parziale supporto di un video in cui vengono ripresi gli istanti iniziali degli scontri. Una provocazione fatta al gruppo di tifosi del Napoli con il lancio di bombe carta, petardi e fumogeni. Chi indaga, infine, non ha dubbi sul fatto che a fare fuoco sui tre partenopei sia stato De Santis, anche se l'esame dello stub non é stato ancora depositato. Obiettivo è identificare tutto il gruppo che ha fiancheggiato De Santis in questa azione.
Intanto la Procura starebbe valutando di approfondire quanto avvenuto all'interno dello stadio Olimpico nei minuti che hanno proceduto l'avvio della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina. In particolare l'attenzione sarà posta sul ruolo svolto dall'ultrà partenopeo Gennaro De Tommaso, detto 'Genny 'a carogna, e sui colloqui svolti con il capitano del Napoli Marek Hamsik e alcuni funzionari addetti all'ordine pubblico. I magistrati romani vogliono verificare se quanto accaduto presenti profili di rilevanza penale e se De Tommaso sia effettivamente stato decisivo nelle fasi preliminari all'inizio del match.