BARI - "Gli ingenti danni subiti dai produttori cerasicoli del sud-est barese richiedono una riflessione in Commissione Agricoltura con l’assessore Nardoni per comprendere quali aiuti sono possibili per un’economia in ginocchio.
Le avverse condizioni meteo dei giorni scorsi hanno distrutto il frutto ormai pronto per la raccolta e per essere avviato a mercati nazionali ed internazionali mettendo in ginocchio l’economia agricola della zona con forti ripercussioni sul reddito di imprese e famiglie e ciò presuppone un impegno della nostra Regione a sostegno di quel territorio che si caratterizza per la produzione di ciliegie.
Va rilevato che la produzione cerasicola italiana secondo i dati ISTAT si attesta intorno alle 140 mila tonnellate medie per anno su una superficie di 30.000 ettari, concentrata prevalentemente nel mezzogiorno ed è la Puglia la prima produttrice di ciliegie in Italia con una media di 520.000 quintali prodotti su una superficie coltivata di 17 mila ettari, in media il 39% sul totale nazionale.
Nel 2007 sono state censite circa 28.000 aziende in Italia, di cui circa 8.500 nella sola Puglia.
La produzione regionale pugliese risulta concentrata nella provincia di Bari, che da sola concorre per il 97% circa, e per il 35% di quella nazionale.
In particolare la produzione provinciale di ciliegie si realizza nei comuni del sud est barese come Sammichele di Bari, Casamassima, Turi, Conversano, Castellana Grotte che con 2.800 produttori e 5.000 ettari interessati, quindi il 60% della produzione regionale, muovono un giro d’affari che si aggira sui 350 miliardi di euro lordi, con un valore che solo nell’export è di 20 milioni di euro.
Va rilevato altresì il valore che la ciliegia denominata da molti anni ormai “oro rosso” ha nel nostro territorio, determina un fabbisogno di lavoro per ettaro di un ciliegeto specializzato pari a circa 600 ore di cui solo l’85% delle quali, vengono assorbite nelle operazioni di raccolta e che calcolando che la produzione provinciale media di ciliegie e la produttività media del lavoro di raccolta, pari a 10-15 Kg/h/operaio, si deduce che il fabbisogno annuo di manodopera raggiunge le 2,1 milioni di ore lavorative, tutte raccolte nell’arco temporale di due mesi circa.
Per queste ragioni ho chiesto al Presidente della Commissione Agricoltura di chiamare in audizione l’assessore Nardoni per poter valutare collegialmente le misure da adottare a sostegno di quel territorio". A riferirlo in una nota il presidente del gruppo consiliare PdL/FI, Ignazio Zullo.
Le avverse condizioni meteo dei giorni scorsi hanno distrutto il frutto ormai pronto per la raccolta e per essere avviato a mercati nazionali ed internazionali mettendo in ginocchio l’economia agricola della zona con forti ripercussioni sul reddito di imprese e famiglie e ciò presuppone un impegno della nostra Regione a sostegno di quel territorio che si caratterizza per la produzione di ciliegie.
Va rilevato che la produzione cerasicola italiana secondo i dati ISTAT si attesta intorno alle 140 mila tonnellate medie per anno su una superficie di 30.000 ettari, concentrata prevalentemente nel mezzogiorno ed è la Puglia la prima produttrice di ciliegie in Italia con una media di 520.000 quintali prodotti su una superficie coltivata di 17 mila ettari, in media il 39% sul totale nazionale.
Nel 2007 sono state censite circa 28.000 aziende in Italia, di cui circa 8.500 nella sola Puglia.
La produzione regionale pugliese risulta concentrata nella provincia di Bari, che da sola concorre per il 97% circa, e per il 35% di quella nazionale.
In particolare la produzione provinciale di ciliegie si realizza nei comuni del sud est barese come Sammichele di Bari, Casamassima, Turi, Conversano, Castellana Grotte che con 2.800 produttori e 5.000 ettari interessati, quindi il 60% della produzione regionale, muovono un giro d’affari che si aggira sui 350 miliardi di euro lordi, con un valore che solo nell’export è di 20 milioni di euro.
Va rilevato altresì il valore che la ciliegia denominata da molti anni ormai “oro rosso” ha nel nostro territorio, determina un fabbisogno di lavoro per ettaro di un ciliegeto specializzato pari a circa 600 ore di cui solo l’85% delle quali, vengono assorbite nelle operazioni di raccolta e che calcolando che la produzione provinciale media di ciliegie e la produttività media del lavoro di raccolta, pari a 10-15 Kg/h/operaio, si deduce che il fabbisogno annuo di manodopera raggiunge le 2,1 milioni di ore lavorative, tutte raccolte nell’arco temporale di due mesi circa.
Per queste ragioni ho chiesto al Presidente della Commissione Agricoltura di chiamare in audizione l’assessore Nardoni per poter valutare collegialmente le misure da adottare a sostegno di quel territorio". A riferirlo in una nota il presidente del gruppo consiliare PdL/FI, Ignazio Zullo.