BARI - Riceviamo e pubblichiamo le risposte della candidata sindaco al Comune di Bari, Desirèe Digeronimo alle domande poste questa mattina durante il confronto organizzato da Confindustria Bari e Bat
I punti salienti della vostra campagna elettorale?
“Vogliamo superare l’immobilismo e la palude nella quale si trova il nostro territorio, vogliamo far ripartire la ripresa economica e Bari Città Metropolitana, in quest’ottica è una opportunità imperdibile. Pensiamo infatti di nominare un assessore che si occupi proprio del reperimento e l’indirizzo dei fondi comunitari, e al contempo fare formazione sul personale per meglio muoversi tra le procedure comunitarie. Vogliamo velocizzare le procedure e rendere cantierizzabili il maggior numero di progetti. Vogliamo sciogliere i nodi irrisolti della città come la Cittadella della Gioustizia e Punta Perotti. Per fare tutto questo sono necessarie persone competenti che siano in grado di avviare una reale programmazione che si focalizzi su cinque punti chiave: logistica, waterfront, cultura, servizi e ricucitura della città in termini urbanistici.”
La città metropolitana
Poco si è fatto sinora per la città metropolitana. Solo di procedure amministrative ci vorranno almeno quattro anni, questo significa che perderemo a causa del ritardo di questa amministrazione, molti fondi strutturali. Dobbiamo quindi velocizzare i tempi con, ad esempio, lo sportello unico di area vasta. Nell’ottica metropolitana si dovrà lavorare in sinergia con l’Università e il Politecnico per definire anche le procedure e soprattutto pensare ad un efficientamento del personale.
Mobilità urbana
In un’ottica di area vasta bisogna pensare al servizio di trasporto integrato ricucendo le aree del porto-aeroporto e interporto. Creare una banchina a San Girolamo e far diventare Bari un hub accessibile ed attrattivo. Sull’ipotesi di far entrare i privati nella gestione della mobilità urbana, penso sia una soluzione da valutare nell’interesse dei cittadini.
Rigenerazione urbana
E’ necessario aprire un tavolo di concertazione per superare l’immobilismo di questa città, come la questione della Cittadella della Giustizia. Un amministratore di buon senso dovrebbe evitare inutili e costosi contenzioso per la città e trovare una soluzione che eviti risarcimenti milionari e blocchi la questione dell’edilizia giudiziaria per anni. Va quindi fatta una transazione con l’impresa che ha già a suo favore otto giudizi favorevoli.
Ancora, sono già nel Dpp i piani di riqualificazione del quartiere Libertà e del fronte mare a sud.
Bisogna invece risolvere il problema dei crediti edilizi, anche in questo caso sedendosi al tavolo con i costruttori e riconvertire le loro aspettative in un’ottica di riqualificazione e rigenerazione urbana.
Asi e Zona industriale
Va superato il concetto di consorzio e parlare invece di distretti produttivi. Bisogna ripensare alle infrastrutture e prevedere una forte implementazione tecnologica che fornisca il giusto ausilio agli imprenditori per collocare l’industria barese in un’ottica internazionale.
Tavolo di lavoro imprenditori-politica
Non è mai stato fatto perché per farlo è necessario che la classe politica sia scevra dai condizionamenti. E’ necessario che le due parti recuperino un rapporto chiaro, equo, proficuo e trasparente.
I punti salienti della vostra campagna elettorale?
“Vogliamo superare l’immobilismo e la palude nella quale si trova il nostro territorio, vogliamo far ripartire la ripresa economica e Bari Città Metropolitana, in quest’ottica è una opportunità imperdibile. Pensiamo infatti di nominare un assessore che si occupi proprio del reperimento e l’indirizzo dei fondi comunitari, e al contempo fare formazione sul personale per meglio muoversi tra le procedure comunitarie. Vogliamo velocizzare le procedure e rendere cantierizzabili il maggior numero di progetti. Vogliamo sciogliere i nodi irrisolti della città come la Cittadella della Gioustizia e Punta Perotti. Per fare tutto questo sono necessarie persone competenti che siano in grado di avviare una reale programmazione che si focalizzi su cinque punti chiave: logistica, waterfront, cultura, servizi e ricucitura della città in termini urbanistici.”
La città metropolitana
Poco si è fatto sinora per la città metropolitana. Solo di procedure amministrative ci vorranno almeno quattro anni, questo significa che perderemo a causa del ritardo di questa amministrazione, molti fondi strutturali. Dobbiamo quindi velocizzare i tempi con, ad esempio, lo sportello unico di area vasta. Nell’ottica metropolitana si dovrà lavorare in sinergia con l’Università e il Politecnico per definire anche le procedure e soprattutto pensare ad un efficientamento del personale.
Mobilità urbana
In un’ottica di area vasta bisogna pensare al servizio di trasporto integrato ricucendo le aree del porto-aeroporto e interporto. Creare una banchina a San Girolamo e far diventare Bari un hub accessibile ed attrattivo. Sull’ipotesi di far entrare i privati nella gestione della mobilità urbana, penso sia una soluzione da valutare nell’interesse dei cittadini.
Rigenerazione urbana
E’ necessario aprire un tavolo di concertazione per superare l’immobilismo di questa città, come la questione della Cittadella della Giustizia. Un amministratore di buon senso dovrebbe evitare inutili e costosi contenzioso per la città e trovare una soluzione che eviti risarcimenti milionari e blocchi la questione dell’edilizia giudiziaria per anni. Va quindi fatta una transazione con l’impresa che ha già a suo favore otto giudizi favorevoli.
Ancora, sono già nel Dpp i piani di riqualificazione del quartiere Libertà e del fronte mare a sud.
Bisogna invece risolvere il problema dei crediti edilizi, anche in questo caso sedendosi al tavolo con i costruttori e riconvertire le loro aspettative in un’ottica di riqualificazione e rigenerazione urbana.
Asi e Zona industriale
Va superato il concetto di consorzio e parlare invece di distretti produttivi. Bisogna ripensare alle infrastrutture e prevedere una forte implementazione tecnologica che fornisca il giusto ausilio agli imprenditori per collocare l’industria barese in un’ottica internazionale.
Tavolo di lavoro imprenditori-politica
Non è mai stato fatto perché per farlo è necessario che la classe politica sia scevra dai condizionamenti. E’ necessario che le due parti recuperino un rapporto chiaro, equo, proficuo e trasparente.