Discarica Grotteline, Ventola: Regione testarda
TRANI - «La testardaggine con cui la Regione Puglia porta avanti la realizzazione della discarica di Grottelline è da accanimento terapeutico».
E’ ancora una volta duro il Presidente della Provincia di Barletta - Andria - Trani, Francesco Ventola, nel definire la posizione dei vertici regionali pugliesi in merito alla discarica di Spinazzola.
«Mi fa specie leggere le dichiarazioni dell’Assessore regionale Lorenzo Nicastro, secondo cui la mancata realizzazione della discarica di Grottelline causerebbe un’emergenza rifiuti in Puglia - afferma il presidente Ventola -. Eppure della discarica di Grottelline si parla praticamente da 20 anni senza che mai si sia concretizzata. La nostra comunità ha più volte ribadito la sua contrarietà alla nascita della discarica di Grottelline, non avendone mai ravvisato l’utilità o la necessità. Perché dunque non venire a Spinazzola a spiegare le ragioni di una posizione così irremovibile?».
Invito, questo, che il Presidente della Provincia di Barletta - Andria - Trani aveva già fatto recapitare ai vertici regionali pugliesi nelle scorse settimane.
«L’occasione poteva essere il convegno dello scorso 31 marzo, tenutosi presso la Sala Innocenzo XII a Spinazzola, cui parteciparono rappresentanti della Provincia, dei Comuni interessati, di Legambiente, del Parco Nazionale dell'Alta Murgia, dell’Ato, oltre a tecnici competenti e tanti cittadini - spiega Ventola -. Ma ancora una volta si perse l’occasione per metterci la faccia. Perché un’intera classe dirigente, come quella che guida la Regione Puglia, si è incaponita così tanto sull’utilità di questa discarica? Perché si difende a tutti i costi la realizzazione dell’impianto, se già in passato si è dimostrato di poter revocare gare espletate quando non si condividevano progetti, come accaduto nel caso dell’inceneritore di Trani?».
Il Presidente Ventola ha poi concluso: «le audizioni di questi giorni ci lasciano fiduciosi che le cose cambino. Come Provincia stiamo valutando attentamente tutte le strade da percorrere per far valere le ragioni di un’intera comunità, evidentemente e legittimamente contraria alla nascita dell’impianto inutile e dannoso».
E’ ancora una volta duro il Presidente della Provincia di Barletta - Andria - Trani, Francesco Ventola, nel definire la posizione dei vertici regionali pugliesi in merito alla discarica di Spinazzola.
«Mi fa specie leggere le dichiarazioni dell’Assessore regionale Lorenzo Nicastro, secondo cui la mancata realizzazione della discarica di Grottelline causerebbe un’emergenza rifiuti in Puglia - afferma il presidente Ventola -. Eppure della discarica di Grottelline si parla praticamente da 20 anni senza che mai si sia concretizzata. La nostra comunità ha più volte ribadito la sua contrarietà alla nascita della discarica di Grottelline, non avendone mai ravvisato l’utilità o la necessità. Perché dunque non venire a Spinazzola a spiegare le ragioni di una posizione così irremovibile?».
Invito, questo, che il Presidente della Provincia di Barletta - Andria - Trani aveva già fatto recapitare ai vertici regionali pugliesi nelle scorse settimane.
«L’occasione poteva essere il convegno dello scorso 31 marzo, tenutosi presso la Sala Innocenzo XII a Spinazzola, cui parteciparono rappresentanti della Provincia, dei Comuni interessati, di Legambiente, del Parco Nazionale dell'Alta Murgia, dell’Ato, oltre a tecnici competenti e tanti cittadini - spiega Ventola -. Ma ancora una volta si perse l’occasione per metterci la faccia. Perché un’intera classe dirigente, come quella che guida la Regione Puglia, si è incaponita così tanto sull’utilità di questa discarica? Perché si difende a tutti i costi la realizzazione dell’impianto, se già in passato si è dimostrato di poter revocare gare espletate quando non si condividevano progetti, come accaduto nel caso dell’inceneritore di Trani?».
Il Presidente Ventola ha poi concluso: «le audizioni di questi giorni ci lasciano fiduciosi che le cose cambino. Come Provincia stiamo valutando attentamente tutte le strade da percorrere per far valere le ragioni di un’intera comunità, evidentemente e legittimamente contraria alla nascita dell’impianto inutile e dannoso».