di Giuliano Gasparotti - “La Libertà è come l'aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare” così Piero Calamandrei ha scolpito a futura memoria l'idea stessa di quella libertà spesso negata in tante occasioni e tanti luoghi del mondo. Le declinazioni sono le più differenti ed una delle più importanti è senz'altro la libertà di culto, negata nei Paesi in cui vige la Sharia.
Il Sudan è tra questi ed il caso di Meriam Yahia Ibrahim Ishag è quello di una donna nata da padre mussulmano, che ha abbandonato al famiglia quando aveva solo 6 anni, e madre cristiana che in Sudan ha sposato un uomo cristiano, ed è stata condannata a morte, lei che di anni ne ha solo 27, ha già un figlio ed è incinta di 8 mesi. Apostasia è l'accusa, in quanto per la legge islamica avere un padre mussulmano comporta l'automatica trasmissione della fede ai figli e dichiarandosi cattolica Meriam avrebbe violato questa regola cui si aggiunge anche l'adulterio per aver contratto nozze non valide con un cristiano.
Amnesty International ha definito “ripugnante” la sentenza che è in aperto contrasto con le più elementari regole di civiltà sancite dal diritto internazionale. La mobilitazione del mondo per salvare la donna ha fatto nascere una campagna lanciata da Avvenire #Meriamdevevivere.
In gioco c'è la vita di una donna e l'affermazione di quella libertà basilare per ciascuno di essere sé stesso, includendo la propria fede, la propria religione. Essendo connaturata all'Uomo, non è un caso che le prime tracce scritte a difesa della libertà religiosa risalgano al 250 a.C. “Chi disprezza l'altrui credo, abbassa il proprio credendo d'esaltarlo”. Le cronache anche recenti, tuttavia, sono piene di casi di persecuzione di cristiani: da Asia Bibi a Shahbaz Bhatti in Pakistan. Un dovere quindi difendere le libertà e con queste la vita di Meriam contro la barbarie. Ecco perchè #Meriamdevevivere.
BIOGRAFIA - Giuliano Gasparotti, giurista, si occupa attualmente di privacy e diritti della persona per Regione Toscana dopo aver a lungo approfondito i temi dell'amministrazione digitale, società dell'informazione e della comunicazione, degli aspetti giuridici del documento elettronico, dell'organizzazione del lavoro pubblico. Dopo la Scuola di formazione politica Ulibo di Prodi, ha approfondito per il Pd i temi della creatività, dei diritti civili, della innovazione, dello sviluppo competitivo dei territori e dell’economia della conoscenza, della cultura contemporanea e della identità politica postmoderna. Ideatore e fondatore delle Officine Democratiche (che raccoglie i “meccanici” ovvero coloro che lavorano per sanare la frattura tra politica e società) di cui è attualmente Presidente onorario è stato coordinatore fiorentino per i DS, prima, e per il PD, poi, ed è tra gli estensori delle proposte sulla laicità ed i diritti civili per il programma di candidatura di Matteo Renzi alle Primarie 2012. Candidato “rottamatore” con l'ex Premier Mario Monti, è parte del Coordinamento politico toscano ed è Responsabile nazionale Area Diritti Civili di Scelta Civica per l'Italia.
Il Sudan è tra questi ed il caso di Meriam Yahia Ibrahim Ishag è quello di una donna nata da padre mussulmano, che ha abbandonato al famiglia quando aveva solo 6 anni, e madre cristiana che in Sudan ha sposato un uomo cristiano, ed è stata condannata a morte, lei che di anni ne ha solo 27, ha già un figlio ed è incinta di 8 mesi. Apostasia è l'accusa, in quanto per la legge islamica avere un padre mussulmano comporta l'automatica trasmissione della fede ai figli e dichiarandosi cattolica Meriam avrebbe violato questa regola cui si aggiunge anche l'adulterio per aver contratto nozze non valide con un cristiano.
Amnesty International ha definito “ripugnante” la sentenza che è in aperto contrasto con le più elementari regole di civiltà sancite dal diritto internazionale. La mobilitazione del mondo per salvare la donna ha fatto nascere una campagna lanciata da Avvenire #Meriamdevevivere.
In gioco c'è la vita di una donna e l'affermazione di quella libertà basilare per ciascuno di essere sé stesso, includendo la propria fede, la propria religione. Essendo connaturata all'Uomo, non è un caso che le prime tracce scritte a difesa della libertà religiosa risalgano al 250 a.C. “Chi disprezza l'altrui credo, abbassa il proprio credendo d'esaltarlo”. Le cronache anche recenti, tuttavia, sono piene di casi di persecuzione di cristiani: da Asia Bibi a Shahbaz Bhatti in Pakistan. Un dovere quindi difendere le libertà e con queste la vita di Meriam contro la barbarie. Ecco perchè #Meriamdevevivere.
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