Ci sono le prime ammissioni dinanzi al gip da parte degli arrestati nell'ambito dell'inchiesta sulla presunta cupola degli appalti in Lombardia che aveva messo le mani anche sui cantieri di Expo. Maltauro avrebbe precisato di aver pagato, "dietro pressioni", cifre "non superiori ai 200mila euro all'anno" a Sergio Catozzo, ex segretario dell'Udc ligure, colui che è statofilmato mentre riceveva una corposa mazzetta, anche lui arrestato.
Più i soldi versati dietro fattura come consulente ma, secondo gli investigatori, "per operazioni inesistenti". L'imprenditore però non parla di tangenti e spiega di aver contrattualizzato nel 2011 Catozzo, un "uomo di lobbing", viene definito, con l'obiettivo di mantenere buoni rapporti con faccendieri e politici. E anche lo stesso ex Udc non vuol parlare di corruzione, dice di sentirsi appunto come un "lobbysta all'americana", perchè "le aziende - spiega - vanno coccolate come le belle donne"; Catozzo ha però anche ammesso che sui bigliettini che ha cercato di nascondere al momento dell'arresto c'era la contabilità dei soldi ricevuti da Maltauro.
Che si tratti di lobbismo o corruzione è quello che bisognerà accertare, fatto sta che quel denaro versato consentiva alle aziende di avere con largo anticipo i contenuti dei bandi delle gare d'appalto.
Nessuna ammissione invece da parte dei due personaggi che furono coinvolti in Tangentopoli: Primo Greganti e Gianstefano Frigerio. Non c'era nessun comitato d'affari, ma solo mediazioni con aziende. Il primo, ha spiegato il suo legale Roberto Macchia, nega di aver preso soldi o di aver interferito in modo illecito negli appalti: l'unico suo interesse era "la promozione della filiera del legno" di cui si occupa da anni. "Non sono un tangentista", avrebbe invece detto l'ex democristiano durante l'interrogatorio di garanzia nel carcere di Opera.
Più i soldi versati dietro fattura come consulente ma, secondo gli investigatori, "per operazioni inesistenti". L'imprenditore però non parla di tangenti e spiega di aver contrattualizzato nel 2011 Catozzo, un "uomo di lobbing", viene definito, con l'obiettivo di mantenere buoni rapporti con faccendieri e politici. E anche lo stesso ex Udc non vuol parlare di corruzione, dice di sentirsi appunto come un "lobbysta all'americana", perchè "le aziende - spiega - vanno coccolate come le belle donne"; Catozzo ha però anche ammesso che sui bigliettini che ha cercato di nascondere al momento dell'arresto c'era la contabilità dei soldi ricevuti da Maltauro.
Che si tratti di lobbismo o corruzione è quello che bisognerà accertare, fatto sta che quel denaro versato consentiva alle aziende di avere con largo anticipo i contenuti dei bandi delle gare d'appalto.
Nessuna ammissione invece da parte dei due personaggi che furono coinvolti in Tangentopoli: Primo Greganti e Gianstefano Frigerio. Non c'era nessun comitato d'affari, ma solo mediazioni con aziende. Il primo, ha spiegato il suo legale Roberto Macchia, nega di aver preso soldi o di aver interferito in modo illecito negli appalti: l'unico suo interesse era "la promozione della filiera del legno" di cui si occupa da anni. "Non sono un tangentista", avrebbe invece detto l'ex democristiano durante l'interrogatorio di garanzia nel carcere di Opera.