Expo 2015, lo bufera continua. Secondo alcuni media trapela il tentativo della "squadra" guidata da Gianstefano Frigerio, Primo Greganti e Luigi Grillo di 'pilotare' di spartire la torta degli appalti per la costruzione dei padiglioni dei Paesi stranieri ospiti all'Expo per garantire i lavori alle imprese 'amiche' tra le carte dell'inchiesta della Procura di Milano che ieri ha portato in carcere l'ex parlamentare Dc, l'ex funzionario del pc soprannominato 'Compagno G', l'ex senatore prima di Forza Italia e poi del Pdl e, oltre a Sergio Cattozzo, esponente Dc ligure e un imprenditore, il direttore Pianificazione e Acquisti di Expo2015 Angelo Paris.
E' palese che il 'trio' del malaffare, con la complicità di Paris, cercasse di mettere le mani non solo sul progetto Vie d'Acqua ma anche su questo 'capitolo' dei lavori viene a galla da una serie di intercettazioni che risalgono a meno di tre mesi fa e ora agli atti dell'indagine condotta dalla Gdf e coordinata dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini e dai pm Claudio Gittardi e Antonio d'Alessio.
Intercettazioni che compaiono nell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Fabio Antezza e che testimoniano come "dietro lo schermo del 'Circolo Culturale Tommaso Moro di Milano'", presieduto da Frigerio e usato come bade operativa, si nascondesse "un 'centro di affari illeciti'". Il 28 febbraio scorso, infatti, Frigerio durante un incontro con Paris in uno degli hotel di lusso in piazza della Repubblica a Milano, facendo leva sulla necessità di 'accelerare' i lavori, "raccomanda nuovamente una soluzione 'di emergenza' - si legge nel provvedimento - destinata a ripartire le assegnazioni" tra le aziende già inserite in Expo, tra cui anche quelle 'amiche'.
E' palese che il 'trio' del malaffare, con la complicità di Paris, cercasse di mettere le mani non solo sul progetto Vie d'Acqua ma anche su questo 'capitolo' dei lavori viene a galla da una serie di intercettazioni che risalgono a meno di tre mesi fa e ora agli atti dell'indagine condotta dalla Gdf e coordinata dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini e dai pm Claudio Gittardi e Antonio d'Alessio.
Intercettazioni che compaiono nell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Fabio Antezza e che testimoniano come "dietro lo schermo del 'Circolo Culturale Tommaso Moro di Milano'", presieduto da Frigerio e usato come bade operativa, si nascondesse "un 'centro di affari illeciti'". Il 28 febbraio scorso, infatti, Frigerio durante un incontro con Paris in uno degli hotel di lusso in piazza della Repubblica a Milano, facendo leva sulla necessità di 'accelerare' i lavori, "raccomanda nuovamente una soluzione 'di emergenza' - si legge nel provvedimento - destinata a ripartire le assegnazioni" tra le aziende già inserite in Expo, tra cui anche quelle 'amiche'.