BARI - Centottanta luoghi d’interesse geologico, o geositi, delineati secondo le loro
caratteristiche. È il primo risultato del Progetto Geositi, o “Servizio di ricognizione e verifica del
patrimonio geologico esistente, con individuazione dei geositi e delle emergenze geologiche della
Regione Puglia”. Questo censimento è una diretta conseguenza della legge regionale 33/2009
sulla tutela e la valorizzazione del patrimonio geologico e speleologico.
Il Progetto Geositi è finanziato con i fondi dell’Asse IV del Piano operativo (Po) del Fondo
europeo di sviluppo regionale (Fesr) 2007-2013, Azione 4.4.1, Linea 4.4. La Regione Puglia si
avvale delle competenze del raggruppamento temporaneo d’imprese (Rti) che annovera insieme
il Consorzio Uni.Versus, la Società Italiana di Geologia Ambientale (Sigea), l’Università di Bari
e l’Università di Genova. Sovrintende al progetto un comitato tecnico costituito da Francesca
Pace, dirigente del Servizio Assetto del territorio della Regione Puglia e responsabile della Linea
4.4 Po Fesr 2007-2013, Michele Chieco, esperto delegato dal Servizio Ecologia della stessa
Regione, Giuseppe Mastronuzzi, docente universitario e coordinatore tecnico-scientifico.
La prima fase del progetto, quella effettuata, è stata divisa in tre parti: il rilievo dei geositi
e delle emergenze geologiche, svolto dall’Università di Bari, la diffusione della conoscenza, dove
è determinante il ruolo del Consorzio Uni.Versus e della Sigea, l’implementazione d’un webGis
(sistema informativo geografico in internet) da parte del Rti, con il coinvolgimento dell’Università
di Genova in considerazione della sua precedente esperienza in un’attività simile in Liguria. Al
termine del lavoro, i geositi individuati e catalogati dovrebbero risultare alcune centinaia.
Si tratta d’una attività di ricerca complessa e importante perché ha lo scopo di restituire ai
pugliesi la consapevolezza dell’oggettiva rilevanza della geodiversità. Il patrimonio geologico,
infatti, può diventare un’ulteriore opportunità ricavata dalla fruizione responsabile dell’ambiente.
Esso rappresenta, per le comunità locali e per tutti, una risorsa non soltanto ambientale, ma
sociale ed economica la cui conoscenza e la conoscenza dei processi che li hanno prodotti è
essenziale nella pianificazione territoriale. Occorre quindi che ciascuno sia consapevole di
poterla utilizzare in maniera sostenibile, salvaguardandone così nel tempo le caratteristiche
uniche che il tempo stesso ci ha consegnato attraverso le ere geologiche.
Il censimento sta progressivamente producendo delle schede dove si riportano le
caratteristiche dei geositi. Essi risultano classificati non rigidamente perché le loro peculiarità
geologiche li fanno appartenere non a una, ma a più categorie. Fondamentale nell’ambito è
l’attività di divulgazione che interessa una prima serie di target: sei scuole medie superiori delle
quali una in ogni provincia, enti parco, province, Regione, addetti al turismo, associazioni di
protezione ambientale, guide escursionistiche. Successivamente sarà estesa ad altri settori
istituzionali e della società civile. Questa attività sarà svolta da otto divulgatori, otto tutor e dodici
borsisti che supporteranno nella didattica e durante le escursioni nei geositi selezionati.
L’implementazione del webGis ha previsto infine la realizzazione in formato digitale della
scheda di rilevamento, oltre alla messa a punto del server che raccoglierà le schede degli stessi
geositi. Queste ultime saranno a disposizione del pubblico per la consultazione. L’attività
informatica è svolta presso il Laboratorio Geoinformatico del Dipartimento di Scienze della Terra
e Geoambientali dell’Università di Bari.
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