Introna rivolge un saluto al Congresso regionale Uiltec Puglia

BARI - Tre province pugliesi sono tra le quindici in Italia col più alto tasso di disoccupazione generale (BAT 22%, Foggia e Lecce 21,1%), che a marzo 2014 ha fatto segnare il 12,7%, 3 milioni 340mila disoccupati. Due province (Foggia 32,2% e Lecce 31,6%) sono tra le quindici col più elevato tasso di inoccupazione giovanile, che nel Paese ha toccato il 42,7%. Si perdono mille posti di lavoro al giorno, 520mila lavoratori sono in cassa integrazione dall’inizio dell’anno, l’indice di povertà è schizzato dal 15 al 23%.

“Per invertire questi indicatori negativi occorre fare sistema: istituzioni e forze sociali devono battersi insieme”. Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna, che ha indirizzato un saluto ai partecipanti al 1° Congresso regionale Uiltec Puglia, in corso a Bari, nell’Hotel Parco dei Principi.

Introna ha sottolineato l’impegno della Uil nel contesto di una crisi colpisce la Puglia, come tutto il Paese. “Diamo valore al lavoro per il futuro del Paese” è il tema scelto non a caso per questo appuntamento sindacale. “La nostra regione reagisce più di altre del Mezzogiorno, grazie ai sacrifici dei lavoratori e agli sforzi dei sindacati. Nello specifico della Uiltec, nata dall’unificazione delle sigle Uil del tessile, abbigliamento, calzaturiero con quelle della chimica, energia, manifatture, si concretizzano nella difesa dei posti di lavoro, nella battaglia per la Bridgestone di Bari e per le aziende della chimica, che nel territorio regionale sono una realtà consistente”.

Il presidente Introna ha messo in risalto che nel TAC pugliese servono progetti di contrasto al lavoro nero e di crescita professionale del settore, che può fare leva sull’alto gradimento che riscuote l’Italian style nel mondo. Il made in Italy è un brand di successo, a condizione di garantire prodotti di eccellenza. “Occorre superare il fasonismo e puntare sulla qualità”.

Nell’energia, che chiede molto alla Puglia (il 20% della produzione da fonti fossili sarebbe sufficiente a coprire il fabbisogno locale, l’80% quindi serve le esigenze nazionali ed), bisogna insistere sulle fonti energetiche pulite, compatibili con le linee di rispetto dell’ambiente che si è posto da dieci anni il governo regionale. “C’è anche da tenere alta l’attenzione perché l’approdo del gasdotto transadriatico non vada a confliggere con la vocazione turistica delle più belle spiagge di una regione che fa dell’attrattiva turistica una delle principali risorse dello sviluppo”.

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