di Vittorio Polito - Il grande poeta greco Kavafis, scrisse una poesia rivolta agli abitanti dell’antica Posidonia nel Mar Tirreno, nella quale descriveva il disappunto per la scomparsa della loro lingua.
È noto che la Grecìa salentina è un’isola linguistica ellenofona del Salento della quale fa parte un gruppo di nove comuni in cui si parla un dialetto neo-greco.
Da alcuni lustri (1990) il termine ‘Grecìa Salentina’ è stato in parte snaturato dal suo significato originario, diventando l’espressione di un Consorzio di Comuni, patrocinato anche dall’Unione Europea. Infatti, ai 9 Comuni se ne sono aggiunti altri due, non ellenofoni, che sono entrati a far parte dell’Unione dei Comuni della Grecìa Salentina. L’idioma è ancora usato principalmente nei comuni di Sternatia, Martignano, Calimera, Corigliano d’Otranto, Calimera e Zollino.
Allo scopo di valorizzare e di conservare l’antica “parlata greca” e di offrire ai greci lo stimolo del fenomeno della continuità ellenica nell’Italia meridionale, Antonio Anchora, ambasciatore dell’Ellenismo nel mondo, ha curato qualche anno fa un corposo volume scritto in quattro lingue (italiano, neogreco, inglese e griko con caratteri latini, dal titolo “La Poesia Grica” (Congedo Editore).
La poesia greca, così come la lingua greca ha nel Salento radici antiche. Secondo la leggenda i primi greci arrivarono nella regione dopo la caduta di Troia. In questi paesi oggi abbiamo una situazione di triglossia: griko, dialetto romanzo e italiano.
Dopo un periodo di abbandono il griko, favorito dall’insegnamento del neo-greco nelle scuole elementari, medie e nei circoli culturali, è ritornato a destare l’interesse per la produzione poetica sia degli anziani che dei giovani, come testimonia il presente volume.
Le poesie raccolte in questo testo sono la testimonianza dell’immenso patrimonio culturale greco-salentino che continua ad essere vitale, grazie soprattutto alla passione di autori come Anchora, che continua a diffondere.
Gli autori ed i poeti rappresentati sono numerosi: Ernesto Aprile, Genoveffra Avantaggiato, Achille Campa, Rosaria Cista, Giorgio Vincenzo Filieri, Maria Grassi, Antonio Greco, Vincenza Lolli, Leonardo Luchena, Giovanni Mele, Antonio Piscopo, Teresa Pranzo, Angelo Serra, Francesca Stomeo, Pasquale Donato Verri, Eleonora Zacheo, Antonio Anchora.
A solo titolo di esempio riporto la breve poesia dello stesso curatore del testo dal titolo Apetònta me to Mialò = Volando con la mente.
APETÒNTA ME TO MIALÒ
di Antonio Anchora
Afica animmeni ti fenestra a ti cardìa
afica anittì ti porta a ti zichì
na mirìstune ole tes ghinéches ca agapune ti zoì.
Ola ta calà ine j’imèna
t’ascima t’ambleò si fotìa
ce oli tin’mera vurrizzo me
na n’oria chiatera.
Apetònta mesa ti foddhèa a tin agàpi
Me to mialò channo to cerò a ton vrati
sara to pornò.
VOLANDO CON LA MENTE
Ho lasciato aperta la finestra del cuore
ho lasciato aperta la porta dell’anima
per far odorare tutte le donne che amano la vita.
Le cose buone sono per me
le brutte le butto nel fuoco
e tutto il giorno gioco
con una bella ragazza.
Volando in mezzo al nido dell’amore
con la mente perdo il tempo della sera
fino al mattino.
È noto che la Grecìa salentina è un’isola linguistica ellenofona del Salento della quale fa parte un gruppo di nove comuni in cui si parla un dialetto neo-greco.
Da alcuni lustri (1990) il termine ‘Grecìa Salentina’ è stato in parte snaturato dal suo significato originario, diventando l’espressione di un Consorzio di Comuni, patrocinato anche dall’Unione Europea. Infatti, ai 9 Comuni se ne sono aggiunti altri due, non ellenofoni, che sono entrati a far parte dell’Unione dei Comuni della Grecìa Salentina. L’idioma è ancora usato principalmente nei comuni di Sternatia, Martignano, Calimera, Corigliano d’Otranto, Calimera e Zollino.
Allo scopo di valorizzare e di conservare l’antica “parlata greca” e di offrire ai greci lo stimolo del fenomeno della continuità ellenica nell’Italia meridionale, Antonio Anchora, ambasciatore dell’Ellenismo nel mondo, ha curato qualche anno fa un corposo volume scritto in quattro lingue (italiano, neogreco, inglese e griko con caratteri latini, dal titolo “La Poesia Grica” (Congedo Editore).
La poesia greca, così come la lingua greca ha nel Salento radici antiche. Secondo la leggenda i primi greci arrivarono nella regione dopo la caduta di Troia. In questi paesi oggi abbiamo una situazione di triglossia: griko, dialetto romanzo e italiano.
Dopo un periodo di abbandono il griko, favorito dall’insegnamento del neo-greco nelle scuole elementari, medie e nei circoli culturali, è ritornato a destare l’interesse per la produzione poetica sia degli anziani che dei giovani, come testimonia il presente volume.
Le poesie raccolte in questo testo sono la testimonianza dell’immenso patrimonio culturale greco-salentino che continua ad essere vitale, grazie soprattutto alla passione di autori come Anchora, che continua a diffondere.
Gli autori ed i poeti rappresentati sono numerosi: Ernesto Aprile, Genoveffra Avantaggiato, Achille Campa, Rosaria Cista, Giorgio Vincenzo Filieri, Maria Grassi, Antonio Greco, Vincenza Lolli, Leonardo Luchena, Giovanni Mele, Antonio Piscopo, Teresa Pranzo, Angelo Serra, Francesca Stomeo, Pasquale Donato Verri, Eleonora Zacheo, Antonio Anchora.
A solo titolo di esempio riporto la breve poesia dello stesso curatore del testo dal titolo Apetònta me to Mialò = Volando con la mente.
APETÒNTA ME TO MIALÒ
di Antonio Anchora
Afica animmeni ti fenestra a ti cardìa
afica anittì ti porta a ti zichì
na mirìstune ole tes ghinéches ca agapune ti zoì.
Ola ta calà ine j’imèna
t’ascima t’ambleò si fotìa
ce oli tin’mera vurrizzo me
na n’oria chiatera.
Apetònta mesa ti foddhèa a tin agàpi
Me to mialò channo to cerò a ton vrati
sara to pornò.
VOLANDO CON LA MENTE
Ho lasciato aperta la finestra del cuore
ho lasciato aperta la porta dell’anima
per far odorare tutte le donne che amano la vita.
Le cose buone sono per me
le brutte le butto nel fuoco
e tutto il giorno gioco
con una bella ragazza.
Volando in mezzo al nido dell’amore
con la mente perdo il tempo della sera
fino al mattino.