dal nostro inviato Dario Durante - La partecipazione della Santa Sede quale ospite d'onore del Salone del libro di Torino è stata segnata, nella giornata di sabato, dalla riflessione sull'intensità delle parole e del messaggio di Papa Francesco da parte del Segretario di Stato Pietro Parolin.
Lo stile di comunicazione di Bergoglio, composto da un linguaggio diretto e informale, infatti, è stato l'oggetto di una relazione del cardinale che ha sottolineato come il Papa mette «l'interlocutore in una condizione di parità stabilendo un legame di vicinanza. L'efficacia comunicativa – ha proseguito – sta nella sua autenticità evangelica, nella sua consonanza alla natura stessa della Chiesa che vuole essere amica degli uomini».
Le parole di Francesco, poi, «fanno corpo con il personaggio», ne scolpiscono la figura agli occhi del mondo. La via della colloquialità e dell'accessibilità si uniscono alla corporeità del nuovo pontefice, al suo modo familiare di rapportarsi con gli altri.
Per Parolin, diventa fondamentale anche la tecnica del porre domande all'interlocutore: tale posizione descrive un pensiero aperto, incompleto che non si compiace della propria autosufficienza.
Il disgelo comunicativo del nuovo capo della chiesa si può sintetizzare in quattro espressioni: verità , misericordia, giustizia e tenerezza. Tutte virtù, secondo il Papa, in grado di proporre un rinnovamento nel cuore di una società mercificata. Non a caso, «Francesco vuole testimoniare questo cambiamento nel suo ordinario stile di vita» e invita i giovani a guardare in alto, dare valore alle piccole cose, coltivare la speranza di costruire un mondo migliore affrancandosi dalla mediocrità dei comportamenti.
La partecipazione della Santa Sede alla kermesse culturale torinese non si esaurisce con gli incontri e i dibattiti intorno alla fede. Numerosa, infatti, è la presenza di editoria religiosa attorno al grande stand ufficiale caratterizzato da un cupolone fatto di libri, che riproduce il famoso capolavoro architettonico di Michelangelo. Il padiglione, che riprende la pianta della basilica papale, ospita anche alcuni pezzi pregiati appartenenti alle istituzioni vaticane come il manoscritto originale dell'Inferno di Dante con illustrazione di Botticelli, un'edizione dell'Iliade di Omero in greco e latino e le lettere autografe di Cavour, Carlo Alberto, Vittorio Emanuele II e Giovanni Bosco indirizzate a vari pontefici.
Dario Durante
Lo stile di comunicazione di Bergoglio, composto da un linguaggio diretto e informale, infatti, è stato l'oggetto di una relazione del cardinale che ha sottolineato come il Papa mette «l'interlocutore in una condizione di parità stabilendo un legame di vicinanza. L'efficacia comunicativa – ha proseguito – sta nella sua autenticità evangelica, nella sua consonanza alla natura stessa della Chiesa che vuole essere amica degli uomini».
Le parole di Francesco, poi, «fanno corpo con il personaggio», ne scolpiscono la figura agli occhi del mondo. La via della colloquialità e dell'accessibilità si uniscono alla corporeità del nuovo pontefice, al suo modo familiare di rapportarsi con gli altri.
Per Parolin, diventa fondamentale anche la tecnica del porre domande all'interlocutore: tale posizione descrive un pensiero aperto, incompleto che non si compiace della propria autosufficienza.
Il disgelo comunicativo del nuovo capo della chiesa si può sintetizzare in quattro espressioni: verità , misericordia, giustizia e tenerezza. Tutte virtù, secondo il Papa, in grado di proporre un rinnovamento nel cuore di una società mercificata. Non a caso, «Francesco vuole testimoniare questo cambiamento nel suo ordinario stile di vita» e invita i giovani a guardare in alto, dare valore alle piccole cose, coltivare la speranza di costruire un mondo migliore affrancandosi dalla mediocrità dei comportamenti.
La partecipazione della Santa Sede alla kermesse culturale torinese non si esaurisce con gli incontri e i dibattiti intorno alla fede. Numerosa, infatti, è la presenza di editoria religiosa attorno al grande stand ufficiale caratterizzato da un cupolone fatto di libri, che riproduce il famoso capolavoro architettonico di Michelangelo. Il padiglione, che riprende la pianta della basilica papale, ospita anche alcuni pezzi pregiati appartenenti alle istituzioni vaticane come il manoscritto originale dell'Inferno di Dante con illustrazione di Botticelli, un'edizione dell'Iliade di Omero in greco e latino e le lettere autografe di Cavour, Carlo Alberto, Vittorio Emanuele II e Giovanni Bosco indirizzate a vari pontefici.
Dario Durante