Marò: Gasparri da Bari, 'arbitrato o no a missioni'

BARI - "No alle missioni internazionali se non si ottiene il sostegno degli Usa e della Ue per portare in sede internazionale il giudizio sui marò". A riferirlo da Bari il vice presidente del Senato, Maurizio Gasparri, parlando del cambio di governo in India, dove sono trattenuti i marò Latorre e Girone, accusati di aver ucciso due pescatori del posto.
 
Gasparri si è detto preoccupato perché "il nuovo leader dell'India si era professato molto ostile all'Italia durante la campagna elettorale".

Portare in Europa leader capaci di contrastare i tentativi della sinistra di ridurre l'Italia ad un' ancella della Germania portando alla Commissione europea un presidente tedesco come Schulz, per farne terreno di shopping e di assicurare al Mezzogiorno una rappresentanza autorevole e competente perché finalmente possa partecipare con pari dignità alla partita competitiva nazionale e internazionale. Sul piano locale, riconsegnare Bari al buongoverno del centrodestra, partendo dal lavoro, che è la prima emergenza in una città il cui tessuto produttivo è stato colpevolmente scardinato da politiche clientelari e miopi da una giunta di sinistra guidata da un sindaco "che è il peggior trombone della politica italiana, trombone e trombato, emblema del bluff della sinistra, il cui problema non sono state le cozze pelose, ma le alleanze di potere e gli interessi di parte" mettendo in campo e al servizio della comunità una cultura imprenditoriale che possa creare occupazione e sviluppo.
È questo in sintesi il messaggio lanciato a Bari dal vicepresidente del Senato insieme al coordinatore cittadino di FI Bari, sen. D'Ambrosio Lettieri, e al candidato sindaco del centrodestra Mimmo Di Paola.

Hanno partecipato il coordinatore regionale Fi Puglia, sen. Amoruso e il vice vicario on. Distaso, con i candidati al Consiglio comunale, ai Municipi e al Parlamento europeo. 

"Dobbiamo ritrovare l'orgoglio di essere italiani e di essere baresi", ha detto d' Ambrosio Lettieri, ricordando anche la sua proposta di istituzione di una commissione di inchiesta sull'operato delle agenzie di rating nel 2011 prima delle dimissioni del pompieri Berlusconi, "recuperando il senso di responsabilità e il pragmatismo che traduce in fatti concreti gli annunci. BARI, in particolare, non può continuare a pagare il prezzo altissimo della inefficienza e della clientela del governo di sinistra".
Di Paola ha comunicato l'intenzione di "presentare all'Ue una proposta di sviluppo per il lavoro, l'agricoltura, le coste. Politica e managerialità devono lavorare insieme a questo obiettivo. Non è con l'assistenza e la finanza pubblica che si può rimettere in moto l'economia, ma con un piano strategico che attragga investimenti".

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