di Luca Losito - All'Atleti Azzurri d'Italia, il suicidio sportivo del Milan costa il quasi certo saluto all'Europa. L'Atalanta, con crema solare e costume da bagno sottobraccio, vince in rimonta. Seedorf, in una gara cruciale, sbaglia le scelte chiave e cestina le già poche speranze di tenersi la panca. Le stilettate di Berlusconi e Galliani sembrano una condanna, per un tecnico che non ha mai convinto appieno. A Milanello è già partito il toto-allenatore, scelta importantissima, in un'annata che dovrebbe vedere il Diavolo impegnato su un solo fronte a caccia del sospirato rilancio.
Il primo tempo rossonero è abulico, anche a causa delle sopracitate discutibili scelte: Constant dentro, Abate fuori (con De Sciglio dirottato nuovamente controvoglia a destra, ndr); Honda dentro, Taarabt fuori; senza scordare l'ottimo Poli tenuto in panca. Errori grossolani, che si riveleranno fatali al triplice fischio. L'Atalanta giochicchia, dall'”alto” della sua tenuta vacanziera, ma punge più del Milan: Carmona prima e Maxi Moralez poi spaventano la retroguardia rossonera. Nel finale di tempo, solo l'estro di Balotelli sollazza i tifosi rossoneri: SuperMario centra la traversa da posizione defilata. Unico lampo milanista in 45' davvero brutti e apatici.
Nella ripresa Seedorf corre ai ripari, rispolverando El Shaarawy: gli fa spazio il cadaverico Honda (la buona prova del Faraone sarà l'unica nota lieta di giornata, ndr). Proprio dai piedi del 92 parte l'azione dell'illusorio vantaggio, propiziato dalla geniale apertura di Montolivo per un Muntari libero di crossare e costringere Bellini all'autogol. La rete, però, non spegne gli atalantini, che vedono premiati gli sforzi quando Carmona viene ingenuamente steso da un confusionario Constant (incredibilmente sempre titolare, ndr). Denis dal dischetto non perdona. Seedorf vede l'Europa allontanarsi, e tenta il tutto per tutto. Nei minuti conclusivi entrano, finalmente, Pazzini e Taarabt: il loro ingresso vivacizza l'attacco, ma ancora un legno ferma il possibile tiro-vittoria di Balotelli. Siamo nel recupero, sembra tutto finito, quando Brienza estrae dal cilindro una saeta che spedisce il Diavolo all'inferno.
Al triplice fischio, il 2-1 di una squadra senza ambizioni come l'Atalanta, è ancor più duro da digerire. Una sconfitta che allontana il Milan da casa sua, l'Europa, dopo tanti anni di onorata militanza. I rossoneri con questa stagione, e con la gestione dell'olandese, hanno toccato il punto più basso degli ultimi anni, proprio per questo serve una sterzata netta e decisa. A partire dalla scelta del tecnico, anche perchè Clarence ha fallito malamente tutti gli obiettivi possibili (anche Coppa Italia e Europa League contro avversari modesti) e ora i fatti lo condannano chiaramente. Se si vuole cercare di impostare una stagione nel migliore dei modi, è bene cominciare ad affidare a questa squadra una guida tecnica salda ed esperta. Montella e Prandelli i nomi più interessanti, Klopp l'innominato che farebbe più gola (e che difficilmente arriverà, ndr).