di Luca Losito - “Work in progress”. Ci vorrebbe un cartello simile fuori Milanello per segnalare il doveroso processo di ricostruzione intrapreso dai rossoneri. Di fatti, dopo aver raschiato il fondo con la fallimentare gestione Seedorf, l'arrivo di Inzaghi in panchina segna la svolta. E' la scelta più logica, più giusta. SuperPippo punterà tutto sui giovani (a differenza dell'olandese che li ha puntualmente e inspegabilmente ignorati, ndr) e potrebbe essere coadiuvato da un maestro come Arrigo Sacchi. Quest'ultima noitizia sembra un segno inequivocabile: la resurrezione del Diavolo è già iniziata.
Fa specie sentire stucchevoli e reiterate arringhe a difesa del discutibile operato di Clarence Seedorf, il quale è stato capace di fallire miseramente tutti gli obiettivi: fuori dalla Champions col non imbattibile Atlético, fuori dalla Coppa Italia con la modestissima Udinese, battuto nello sprint per l'Europa League da “corazzate” di provincia come Parma e Torino. Fa specie soprattutto pensare che dodici mesi fa, con 3° posto e Champions in tasca, ci volle il parafulmine Galliani per evitare l'incredibile esonero di Allegri, e allora di processi in suo favore non se ne videro affatto. Detto questo, il consiglio, in qualsiasi ambito, è uno solo: guardatevi sempre dal pensiero uniformato alla massa, il più delle volte finisce col rivelarsi abbastanza sciocco.
Entusiasmo. Il solo pronunciare questa parola a Milanello era divenuto pura utopia. Tuttavia, ora che i talenti cristallini di El Shaarawy, De Sciglio, Cristante e Mastour (baby fenomeno a cui serve solo un po' di tempo, ndr), verranno affidati al meticoloso Pippo Inzaghi e alle sapienti mani di Arrigo Sacchi, la crescita del Diavolo potrebbe divenire esponenziale, magari affiancando ai sopracitati qualche altro buon innesto di maggiore esperienza. Ci vorrà pazienza, sarà un processo graduale, non immediato, ma è la strada giusta. In questa lunga e torrida estate, rinasce il Milan. E' questa la vera notizia.
Fa specie sentire stucchevoli e reiterate arringhe a difesa del discutibile operato di Clarence Seedorf, il quale è stato capace di fallire miseramente tutti gli obiettivi: fuori dalla Champions col non imbattibile Atlético, fuori dalla Coppa Italia con la modestissima Udinese, battuto nello sprint per l'Europa League da “corazzate” di provincia come Parma e Torino. Fa specie soprattutto pensare che dodici mesi fa, con 3° posto e Champions in tasca, ci volle il parafulmine Galliani per evitare l'incredibile esonero di Allegri, e allora di processi in suo favore non se ne videro affatto. Detto questo, il consiglio, in qualsiasi ambito, è uno solo: guardatevi sempre dal pensiero uniformato alla massa, il più delle volte finisce col rivelarsi abbastanza sciocco.
Entusiasmo. Il solo pronunciare questa parola a Milanello era divenuto pura utopia. Tuttavia, ora che i talenti cristallini di El Shaarawy, De Sciglio, Cristante e Mastour (baby fenomeno a cui serve solo un po' di tempo, ndr), verranno affidati al meticoloso Pippo Inzaghi e alle sapienti mani di Arrigo Sacchi, la crescita del Diavolo potrebbe divenire esponenziale, magari affiancando ai sopracitati qualche altro buon innesto di maggiore esperienza. Ci vorrà pazienza, sarà un processo graduale, non immediato, ma è la strada giusta. In questa lunga e torrida estate, rinasce il Milan. E' questa la vera notizia.
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Sport
Per me non va bene la società troppi capì
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