BARI - Di Paola ribadisce la volontà di sostenere l’idea Pizzarotti della cittadella della giustizia nella zona dello stadio San Nicola. Si tratta di un progetto che prevede la trasformazione edilizia di circa trenta ettari di aree agricole del PRG mediante la costruzione in project financing di edifici privati da adibire alla funzione giudiziaria.
Il centro – destra giustifica questa posizione affermando che Pizzarotti sarebbe pronto a investire trecento milioni di euro in grado di offrire subito un posto di lavoro a tremila persone. Le cose stanno in modo diverso: 1) Non si può costruire la cittadella della giustizia nella zona del San Nicola perché tutt’oggi lo impedisce il piano regolatore generale della città; 2) la scelta di cementificare aree agricole per il nuovo palazzo di giustizia è urbanisticamente sbagliata perché nel PRG della città di Bari esistono molteplici aree precisamente destinate ad ospitare quella funzione sociale.
Ritengo poi inaccettabile che le dichiarazioni di Di Paola, chiaramente funzionali all’interesse dell’impresa privata artefice del progetto, possano farsi scudo dell’emergenza lavoro che colpisce le classi subalterne. Il politico è chiamato a dichiarare con chiarezza gli interessi che intende privilegiare nell’area dei conflitti sociali, senza ricorrere all’abbagliante gioco delle tre carte che notoriamente sottovaluta l’altrui intelligenza. A riferirlo in una nota Luigi Paccione in risposta alle dichiarazioni del candidato Di Paola riguardo al progetto Pizzarotti.
Il centro – destra giustifica questa posizione affermando che Pizzarotti sarebbe pronto a investire trecento milioni di euro in grado di offrire subito un posto di lavoro a tremila persone. Le cose stanno in modo diverso: 1) Non si può costruire la cittadella della giustizia nella zona del San Nicola perché tutt’oggi lo impedisce il piano regolatore generale della città; 2) la scelta di cementificare aree agricole per il nuovo palazzo di giustizia è urbanisticamente sbagliata perché nel PRG della città di Bari esistono molteplici aree precisamente destinate ad ospitare quella funzione sociale.
Ritengo poi inaccettabile che le dichiarazioni di Di Paola, chiaramente funzionali all’interesse dell’impresa privata artefice del progetto, possano farsi scudo dell’emergenza lavoro che colpisce le classi subalterne. Il politico è chiamato a dichiarare con chiarezza gli interessi che intende privilegiare nell’area dei conflitti sociali, senza ricorrere all’abbagliante gioco delle tre carte che notoriamente sottovaluta l’altrui intelligenza. A riferirlo in una nota Luigi Paccione in risposta alle dichiarazioni del candidato Di Paola riguardo al progetto Pizzarotti.