BARI - Il consigliere Luigi Mazzei ha scritto al presidente della Giunta, Nichi Vendola ed a quello del Consiglio regionale, Onofrio Introna, per mettere a fuoco una questione, che “rischia di penalizzare la comunità salentina”.
Mazzei avvisa i due presidenti che “stanno scadendo i termini per l'impugnazione dinanzi alla Corte Costituzionale della riforma Delrio, riforma da tutti ritenuta incostituzionale e che soprattutto renderebbe il Salento ancor più periferico rispetto alla città metropolitana di Bari che vuole giocare il ruolo dell'asso pigliatutto".
“Speriamo vivamente – ha detto Mazzei - che il presidente Vendola voglia dare seguito al mio sollecito per evitare ulteriore baricentrismo che va a discapito delle nostre comunità e dei cittadini salentini.
Questo il testo della nota:
Carissimi,
sottopongo alla Vostra attenzione la prossima scadenza dei termini per l’impugnazione dinanzi alla Corte Costituzionale della Legge in oggetto, prevista per il 6 giugno p.v., rammentando che in Consiglio Regionale giace dal 15 aprile 2014 un apposito Ordine del Giorno sottoscritto da undici Consiglieri Regionali fino ad oggi mai discusso.
L’Ordine del Giorno sopra richiamato contiene cinque punti di criticità rilevati nella Riforma “Del Rio”, che dovrebbero costituire la base essenziale del ricorso alla Corte Costituzionale.
Ma più in generale mi sento di affermare che non è nella periferia dei piccoli comuni né in quella delle province, che hanno rappresentato il volano dello sviluppo dei territori, che si annidano gli sprechi e gli sperperi della politica. Anzi, tutt’altro. Lì alberga il sacrificio, l’impegno, la dedizione disinteressata al bene comune. Le parole in libertà contro i consiglieri provinciali espresse da membri del nuovo esecutivo e dell’attuale maggioranza parlamentare sono prive di verità storica perché si tratta di uomini e donne che si spendono nelle loro città e nei loroalità di autentiche sentinelle dei cittadini, spesso fungendo da ammortizzatori istituzionali se non sociali.
Pertanto, chiedo al Presidente della Giunta Regionale di valutare l’opportunità di impugnare la Legge n. 56/2014 dinanzi alla Corte Costituzionale. Nel contempo, invito il Presidente del Consiglio, nel caso in cui il Presidente della Giunta non dovesse procedere nel senso richiesto, di sottoporre all’approvazione del Consiglio Regionale l’Ordine del Giorno in questione entro il 6 giugno 2014, data ultima per l’impugnazione della Legge in oggetto.
Mazzei avvisa i due presidenti che “stanno scadendo i termini per l'impugnazione dinanzi alla Corte Costituzionale della riforma Delrio, riforma da tutti ritenuta incostituzionale e che soprattutto renderebbe il Salento ancor più periferico rispetto alla città metropolitana di Bari che vuole giocare il ruolo dell'asso pigliatutto".
“Speriamo vivamente – ha detto Mazzei - che il presidente Vendola voglia dare seguito al mio sollecito per evitare ulteriore baricentrismo che va a discapito delle nostre comunità e dei cittadini salentini.
Questo il testo della nota:
Carissimi,
sottopongo alla Vostra attenzione la prossima scadenza dei termini per l’impugnazione dinanzi alla Corte Costituzionale della Legge in oggetto, prevista per il 6 giugno p.v., rammentando che in Consiglio Regionale giace dal 15 aprile 2014 un apposito Ordine del Giorno sottoscritto da undici Consiglieri Regionali fino ad oggi mai discusso.
L’Ordine del Giorno sopra richiamato contiene cinque punti di criticità rilevati nella Riforma “Del Rio”, che dovrebbero costituire la base essenziale del ricorso alla Corte Costituzionale.
Ma più in generale mi sento di affermare che non è nella periferia dei piccoli comuni né in quella delle province, che hanno rappresentato il volano dello sviluppo dei territori, che si annidano gli sprechi e gli sperperi della politica. Anzi, tutt’altro. Lì alberga il sacrificio, l’impegno, la dedizione disinteressata al bene comune. Le parole in libertà contro i consiglieri provinciali espresse da membri del nuovo esecutivo e dell’attuale maggioranza parlamentare sono prive di verità storica perché si tratta di uomini e donne che si spendono nelle loro città e nei loroalità di autentiche sentinelle dei cittadini, spesso fungendo da ammortizzatori istituzionali se non sociali.
Pertanto, chiedo al Presidente della Giunta Regionale di valutare l’opportunità di impugnare la Legge n. 56/2014 dinanzi alla Corte Costituzionale. Nel contempo, invito il Presidente del Consiglio, nel caso in cui il Presidente della Giunta non dovesse procedere nel senso richiesto, di sottoporre all’approvazione del Consiglio Regionale l’Ordine del Giorno in questione entro il 6 giugno 2014, data ultima per l’impugnazione della Legge in oggetto.
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