di Luigi Laguaragnella - E’ iniziato con un po’ di ritardo il corteo storico che apre la festa patronale di San Nicola, ma è stato uno spettacolo per gli occhi aver potuto apprezzare la proiezione in 3D sulla facciata della basilica all’arrivo dell’icona del vescovo di Myra a conclusione della serata. La basilica si è trasformata in un gigantesco schermo che ha condotto i cittadini partecipanti nei paesi che, storicamente, hanno coinvolto l’avventura dei 62 marinai. Man mano che i circa 800 figuranti concludevano la loro lunga sfilata partita dal castello Svevo e proseguita su corso Vittorio Emmanuele e Lungomare, scene del deserto con il sole che batteva in corrispondenza del rosone (a richiamare l’influenza araba di Bari e di San Nicola), riproposizioni di icone a ricordare la forte connessione con il mondo bizantino, gli stendardi biancorossi alternati al movimento delle onde del mare che sembravano muovere le pietre della chiesa, hanno catturato l’attenzione e l’orgoglio dei baresi. (Foto: Gdp Photos)
Mentre una voce narrante descriveva brevemente l’avventura del lungo viaggio delle reliquie dalla Turchia a Bari, sulla facciata altri grandi effetti di luce si sono combinati con le monofore e le bifore, rendendo le lesene colorate e decorate, fino a quando un grande gioco di pietre ha ricostruito la basilica e successivamente aprirsi come una grande porta verso il mare che ha accolto l’icona tra le mani del sindaco e dei padri domenicani. Tutto questo mentre la facciata era ricoperta da una grande immagine di San Nicola. E tutto questo con l’arte della grafica tridimensionale.
Proprio l’effetto visivo ha esaltato l’importanza della chiesa che Bari custodisce: San Nicola, come i simboli di quei giochi di luce hanno ricordato, è quel ponte, tanto celebre e tante volte ripetuto, che unisce culture e credi diversi. E’ il santo del mare, fonte di ricchezza e di speranza per molta gente.
La proiezione 3D ha chiuso un lungo e lento corteo all’insegna della sobrietà, perché come auspicato dal regista Valenzano ha puntato ad una ricerca più spirituale che storica. Pochi “effetti speciali” hanno reso più lunga l’attesa del passaggio della caravella, dopo le scene dei tre miracoli che le tre pale hanno ricordato: le tre fanciulle, i tre bambini e il salvataggio dei marinai dalla tempesta. Tra sbandieratori e timpanisti, poi i figuranti hanno sfilato offrendo le ricchezze della terra: il pane, la frutta, il grano, gli animali. Non essendoci i cavalli, che forse attraggono l’attenzione del pubblico, ci si poteva aspettare qualcosa di più spettacolare, ma l’attesa della caravella e soprattutto dello spettacolo in 3D, ha trasformato anche il pubblico nel fedele pellegrino (come molti figuranti) alla ricerca del Santo protettore della città.
Mentre una voce narrante descriveva brevemente l’avventura del lungo viaggio delle reliquie dalla Turchia a Bari, sulla facciata altri grandi effetti di luce si sono combinati con le monofore e le bifore, rendendo le lesene colorate e decorate, fino a quando un grande gioco di pietre ha ricostruito la basilica e successivamente aprirsi come una grande porta verso il mare che ha accolto l’icona tra le mani del sindaco e dei padri domenicani. Tutto questo mentre la facciata era ricoperta da una grande immagine di San Nicola. E tutto questo con l’arte della grafica tridimensionale.
Proprio l’effetto visivo ha esaltato l’importanza della chiesa che Bari custodisce: San Nicola, come i simboli di quei giochi di luce hanno ricordato, è quel ponte, tanto celebre e tante volte ripetuto, che unisce culture e credi diversi. E’ il santo del mare, fonte di ricchezza e di speranza per molta gente.
La proiezione 3D ha chiuso un lungo e lento corteo all’insegna della sobrietà, perché come auspicato dal regista Valenzano ha puntato ad una ricerca più spirituale che storica. Pochi “effetti speciali” hanno reso più lunga l’attesa del passaggio della caravella, dopo le scene dei tre miracoli che le tre pale hanno ricordato: le tre fanciulle, i tre bambini e il salvataggio dei marinai dalla tempesta. Tra sbandieratori e timpanisti, poi i figuranti hanno sfilato offrendo le ricchezze della terra: il pane, la frutta, il grano, gli animali. Non essendoci i cavalli, che forse attraggono l’attenzione del pubblico, ci si poteva aspettare qualcosa di più spettacolare, ma l’attesa della caravella e soprattutto dello spettacolo in 3D, ha trasformato anche il pubblico nel fedele pellegrino (come molti figuranti) alla ricerca del Santo protettore della città.