ROMA - L'ex ministro Claudio Scajola si e' avvalso della facolta' di non rispondere davanti al gip Pier Luigi Balestrieri durante l'interrogatorio di garanzia nel carcere romano di Regina Coeli, dove e' detenuto da ieri con l'accusa di avere favorito la latitanza di Amedeo Matacena.
L'avvocato Giorgio Perroni, difensore dell'ex ministro di Forza Italia, all'uscita dal carcere romano di Regina Coeli, al termine dell'interrogatorio di garanzia davanti al gip, ha spiegato che "Scajola e' sereno e tranquillo. E' convinto di poter spiegare tutti i fatti, ma noi come difensori, allo stato, lo abbiamo consigliato di avvalersi di facolta' di non rispondere. Non abbiamo potuto parlare con lui - ha spiegato ancora il legale - e lo abbiamo visto solo nel corso dell'udienza, anche perche' c'e' la norma che consente al giudice di differire i colloqui con i difensori per un certo numero di giorni. Visto che non abbiamo potuto interloquire con lui sui fatti che gli si contestano, non abbiamo tutti gli atti del procedimento ma solo il provvedimento di arresto, la scelta che ci e' sembrata migliore e' quella di non rispondere all'interrogatorio".
"Dopo aver consigliato al nostro assistito di non rispondere alle domande del gip abbiamo comunque subito concordato insieme ai pubblici ministeri un interrogatorio che potrebbe essere gia' svolto nelle giornate di giovedi' o venerdi' prossime", hanno aggiunto gli avvocati Giorgio Perroni ed Elisabetta Busuito. L'interrogatorio concordato con i pm si dovrebbe tenere, sempre a Roma, davanti ai magistrati Lombardo e Curcio della Direzione nazionale antimafia, ed al procuratore capo di Reggio Calabria Cafiero. (FONTE: AGI)
L'avvocato Giorgio Perroni, difensore dell'ex ministro di Forza Italia, all'uscita dal carcere romano di Regina Coeli, al termine dell'interrogatorio di garanzia davanti al gip, ha spiegato che "Scajola e' sereno e tranquillo. E' convinto di poter spiegare tutti i fatti, ma noi come difensori, allo stato, lo abbiamo consigliato di avvalersi di facolta' di non rispondere. Non abbiamo potuto parlare con lui - ha spiegato ancora il legale - e lo abbiamo visto solo nel corso dell'udienza, anche perche' c'e' la norma che consente al giudice di differire i colloqui con i difensori per un certo numero di giorni. Visto che non abbiamo potuto interloquire con lui sui fatti che gli si contestano, non abbiamo tutti gli atti del procedimento ma solo il provvedimento di arresto, la scelta che ci e' sembrata migliore e' quella di non rispondere all'interrogatorio".
"Dopo aver consigliato al nostro assistito di non rispondere alle domande del gip abbiamo comunque subito concordato insieme ai pubblici ministeri un interrogatorio che potrebbe essere gia' svolto nelle giornate di giovedi' o venerdi' prossime", hanno aggiunto gli avvocati Giorgio Perroni ed Elisabetta Busuito. L'interrogatorio concordato con i pm si dovrebbe tenere, sempre a Roma, davanti ai magistrati Lombardo e Curcio della Direzione nazionale antimafia, ed al procuratore capo di Reggio Calabria Cafiero. (FONTE: AGI)