di Mauro Guitto - Il Sindaco di Taranto, in occasione di un vertice convocato ieri a Palazzo di città, di concerto con i sindacati, Confindustria e la Camera di Commercio di Taranto ha annunciato che scriverà a Matteo Renzi.
Il Premier ha manifestato l’intenzione di fare visita nei prossimi giorni a Taranto per affrontare e discutere seriamente della crisi del siderurgico.
E’ questo il motivo che ha spinto Stefàno a scrivere a Renzi. Vorrà ringraziarlo per l’interesse verso la città ma chiederà un incontro a Roma per esporgli la reale e preoccupante situazione sociale ed economica tarantina in modo che al suo arrivo a Taranto possa avere delle idee chiare su come affrontare e risolvere i problemi della città.
Secondo il Sindaco e secondo i presenti all’incontro di ieri, Taranto deve creare il proprio futuro con le proprie mani presentando proposte di sviluppo al Governo e non subirne le decisioni da Roma da chi non potrà mai conoscere le priorità del territorio ionico.
L’intento dell’incontro di ieri sembra logico e necessario perché oggi più che mai a Taranto ci sono seri rischi di ordine pubblico (vedasi l’incursione di alcuni disoccupati al Consiglio comunale dei giorni scorsi) perché le aziende continuano a chiudere, l’Ilva è sempre più in crisi, la gente continua ad ammalarsi e morire di inquinamento e non vede ancora l’ombra di alternative che facciano sperare in possibilità occupazionali.
Taranto ha bisogno di respirare, in ogni senso, e per ricominciare a respirare è indispensabile che siano gli stessi tarantini a convincersi, come pare stiano cominciando a fare anche con l’incontro di ieri, che le proposte e le iniziative debbano arrivare dagli stessi cittadini e che da Roma arrivino poi delle risposte e sostegni seri e immediati prima che scoppi una rivolta sociale.
Il Premier ha manifestato l’intenzione di fare visita nei prossimi giorni a Taranto per affrontare e discutere seriamente della crisi del siderurgico.
E’ questo il motivo che ha spinto Stefàno a scrivere a Renzi. Vorrà ringraziarlo per l’interesse verso la città ma chiederà un incontro a Roma per esporgli la reale e preoccupante situazione sociale ed economica tarantina in modo che al suo arrivo a Taranto possa avere delle idee chiare su come affrontare e risolvere i problemi della città.
Secondo il Sindaco e secondo i presenti all’incontro di ieri, Taranto deve creare il proprio futuro con le proprie mani presentando proposte di sviluppo al Governo e non subirne le decisioni da Roma da chi non potrà mai conoscere le priorità del territorio ionico.
L’intento dell’incontro di ieri sembra logico e necessario perché oggi più che mai a Taranto ci sono seri rischi di ordine pubblico (vedasi l’incursione di alcuni disoccupati al Consiglio comunale dei giorni scorsi) perché le aziende continuano a chiudere, l’Ilva è sempre più in crisi, la gente continua ad ammalarsi e morire di inquinamento e non vede ancora l’ombra di alternative che facciano sperare in possibilità occupazionali.
Taranto ha bisogno di respirare, in ogni senso, e per ricominciare a respirare è indispensabile che siano gli stessi tarantini a convincersi, come pare stiano cominciando a fare anche con l’incontro di ieri, che le proposte e le iniziative debbano arrivare dagli stessi cittadini e che da Roma arrivino poi delle risposte e sostegni seri e immediati prima che scoppi una rivolta sociale.