di Andrea Stano - I Mondiali corrispondono all’evento calcistico più importante, assordante e mediatico in assoluto.
Macchina economica devastante, gare di qualsivoglia spessore tecnico disputate una dopo l’altra, impareggiabile occasione di ritrovo per amici e parenti radunati tutti insieme appassionatamente per sostenere e supportare i beniamini delle proprie nazionali.
Quella che si consumerà nella splendida e colorata cornice dello stato del Brasile è l’edizione numero 20 dei Campionati Mondiali di calcio.
Tra il mese di giugno e quello di luglio il pianeta si paralizza e non può fare a meno di parlare d’altro; del resto non capita tutti i giorni che stelle dal calibro di Messi, Cavani, Ribery e compagnia bella, si contendano lo stesso trofeo a difesa delle proprie selezioni nazionali.
Ospiteranno di fatto l’evento ben dodici città e altrettanti saranno gli stadi adibiti alle partite: lo Stadio Nazionale di Brasilia, l’Arena Fonte Nova di Salvador, il Mineirao di Belo Horizonte, il Castelao di Fortaleza, l’Arena Amazonia di Manaus, il Beira-Rio di Porto Alegre, l’Arena de Baixada di Curitibia (il più piccolo con meno di 42mila posti), il Corinthians di San Paolo, l’Arena Pantanal di Cuiabà, l’Arena Pernambuco di Recife, l’Arena das Dunas di Natal e il Maracanà di Rio de Janeiro.
Quest’ultimo è il più capiente nonché lo stadio più rappresentativo di tutto il Brasile, altresì uno degli impianti più rinomati e conosciuti al mondo.
La Fifa World Cup 2014 sarà l’edizione più all’avanguardia di sempre con il sensore di porta al fine di evitare scandalosi gol fantasma, lo spray in dotazione all’arbitro per tracciare il limite delle barriere e persino il timeout. Il presidente Fifa Joseph Blatter lo ha infatti ufficializzato in questi giorni. La sospensione della gara, già prevista in moltissimi sport, verrà effettuata solamente nelle partite delle 13 per tutelare i ventidue uomini in campo in un orario dalla canicola presumibilmente soffocante e spossante. Rimane da capire se il timeout sarà concesso una sola volta oppure, come previsto inizialmente, se il match si interromperà sia nel corso del primo tempo che nella ripresa per far rifiatare i giocatori. L’Italia potrà beneficiarne nella sfida di Manaus contro l’Uruguay.
14 miliardi spesi, 33 giudici di gara ufficiali, 6 confederazioni, 32 squadre, una sola debuttante: la Bosnia-Erzegovina.
Il Brasile ospita la Coppa del Mondo per la seconda volta nella sua storia come già era capitato a Italia, Messico, Francia e Germania.
Brasile 2014 significa anche la prima volta in cui tutte le otto selezioni che sono riuscite ad aggiudicarsi il trofeo in passato partecipino alla fase finale di un Mondiale. Per la cronaca, oltre i padroni di casa, possono vantare l’iridato traguardo Argentina, Germania, Spagna, Uruguay, Inghiltera, Francia e Italia. Gli azzurri si collocano sul podio al secondo posto per Mondiali conquistati (4).
E’ il Brasile, infatti, a detenere il record di trofei vinti, ben cinque (per l’appunto “pentacampeones”) e di finali raggiunte, sei, prestigio condiviso con la Germania (naturalmente si considerano anche le partecipazioni della Germania dell’Ovest).
Tuttavia la sfida del Brasile con l’Uruguay nell’edizione del 50’ (lo storico e purtroppo tragico “Maracanazo”) fu de facto una finale ma tecnicamente non si arrivò mai alla partitissima.
Sarà l’Adidas, così come da Messico 70’, a fornire il pallone ufficiale chiamato “Brazuca” mentre la mascotte dell’evento è un simpatico armadillo giallo e blu di nome Fuleco (crasi tra Futebol ed ecologia).
Concludiamo, perché non fa mai male, con qualche statistica relativa alla competizione.
Gli unici calciatori ad aver partecipato a cinque edizioni sono il portiere messicano Antonio Carbajal e il tedesco Lothar Matthaus. A questi si aggregherà presto anche il nostro Gigi Buffon già presente, seppur non titolare, a Francia 98’. Matthaus, inoltre, custodisce anche il record di presenze (25) ma non quello di minuti giochi, appartenente al leggendario Paolo Maldini (2216).
Un altro mito difensivo, ex Roma e Milan, è Marcos Evangelista de Moraes, ai più noto come Cafu, unico giocatore ad aver addirittura partecipato a tre finali, per giunta di fila: sono quelle del 1994, 1998 e 2002 rispettivamente contro Italia, Francia e Germania.
Il capocannoniere di tutti i tempi è Ronaldo, il fenomeno brasiliano non il Cristiano portoghese, che ha messo a segno complessivamente ben quindici reti nelle sue quattro partecipazioni. Soltanto Miroslav Klose potrà tentare il sorpasso trovandosi ora a quota quattordici.
Il record di reti siglate in un unico Mondiale, invece, appartiene ad un francese e risponde al nome di Just Fontane che, nell’edizione del 58’ in Svezia, arrivò alla ridicola cifra di tredici marcature realizzate in sole sei gare giocate.
Tra gli allenatori Helmut Schon domina la classifica delle presenza in panchina (25) mentre l’indimenticabile Pozzo è l’unico mister ad aver vinto la coppa in due occasioni, tra l’altro consecutivamente (1934 e 1938). Gli azzurri sono gli unici ad aver centrato il bis a quattro anni di distanza dal primo successo.
Si comincia giovedì 12 giugno con il match inaugurale tra Brasile e Croazia alle ore 17 locali in quel di San Paolo. La finale, al Maracanà, si disputerà il13 luglio alle ore 16.
Buon divertimento e vinca il migliore!
Macchina economica devastante, gare di qualsivoglia spessore tecnico disputate una dopo l’altra, impareggiabile occasione di ritrovo per amici e parenti radunati tutti insieme appassionatamente per sostenere e supportare i beniamini delle proprie nazionali.
Quella che si consumerà nella splendida e colorata cornice dello stato del Brasile è l’edizione numero 20 dei Campionati Mondiali di calcio.
Tra il mese di giugno e quello di luglio il pianeta si paralizza e non può fare a meno di parlare d’altro; del resto non capita tutti i giorni che stelle dal calibro di Messi, Cavani, Ribery e compagnia bella, si contendano lo stesso trofeo a difesa delle proprie selezioni nazionali.
Ospiteranno di fatto l’evento ben dodici città e altrettanti saranno gli stadi adibiti alle partite: lo Stadio Nazionale di Brasilia, l’Arena Fonte Nova di Salvador, il Mineirao di Belo Horizonte, il Castelao di Fortaleza, l’Arena Amazonia di Manaus, il Beira-Rio di Porto Alegre, l’Arena de Baixada di Curitibia (il più piccolo con meno di 42mila posti), il Corinthians di San Paolo, l’Arena Pantanal di Cuiabà, l’Arena Pernambuco di Recife, l’Arena das Dunas di Natal e il Maracanà di Rio de Janeiro.
Quest’ultimo è il più capiente nonché lo stadio più rappresentativo di tutto il Brasile, altresì uno degli impianti più rinomati e conosciuti al mondo.
La Fifa World Cup 2014 sarà l’edizione più all’avanguardia di sempre con il sensore di porta al fine di evitare scandalosi gol fantasma, lo spray in dotazione all’arbitro per tracciare il limite delle barriere e persino il timeout. Il presidente Fifa Joseph Blatter lo ha infatti ufficializzato in questi giorni. La sospensione della gara, già prevista in moltissimi sport, verrà effettuata solamente nelle partite delle 13 per tutelare i ventidue uomini in campo in un orario dalla canicola presumibilmente soffocante e spossante. Rimane da capire se il timeout sarà concesso una sola volta oppure, come previsto inizialmente, se il match si interromperà sia nel corso del primo tempo che nella ripresa per far rifiatare i giocatori. L’Italia potrà beneficiarne nella sfida di Manaus contro l’Uruguay.
14 miliardi spesi, 33 giudici di gara ufficiali, 6 confederazioni, 32 squadre, una sola debuttante: la Bosnia-Erzegovina.
Il Brasile ospita la Coppa del Mondo per la seconda volta nella sua storia come già era capitato a Italia, Messico, Francia e Germania.
Brasile 2014 significa anche la prima volta in cui tutte le otto selezioni che sono riuscite ad aggiudicarsi il trofeo in passato partecipino alla fase finale di un Mondiale. Per la cronaca, oltre i padroni di casa, possono vantare l’iridato traguardo Argentina, Germania, Spagna, Uruguay, Inghiltera, Francia e Italia. Gli azzurri si collocano sul podio al secondo posto per Mondiali conquistati (4).
E’ il Brasile, infatti, a detenere il record di trofei vinti, ben cinque (per l’appunto “pentacampeones”) e di finali raggiunte, sei, prestigio condiviso con la Germania (naturalmente si considerano anche le partecipazioni della Germania dell’Ovest).
Tuttavia la sfida del Brasile con l’Uruguay nell’edizione del 50’ (lo storico e purtroppo tragico “Maracanazo”) fu de facto una finale ma tecnicamente non si arrivò mai alla partitissima.
Sarà l’Adidas, così come da Messico 70’, a fornire il pallone ufficiale chiamato “Brazuca” mentre la mascotte dell’evento è un simpatico armadillo giallo e blu di nome Fuleco (crasi tra Futebol ed ecologia).
Concludiamo, perché non fa mai male, con qualche statistica relativa alla competizione.
Gli unici calciatori ad aver partecipato a cinque edizioni sono il portiere messicano Antonio Carbajal e il tedesco Lothar Matthaus. A questi si aggregherà presto anche il nostro Gigi Buffon già presente, seppur non titolare, a Francia 98’. Matthaus, inoltre, custodisce anche il record di presenze (25) ma non quello di minuti giochi, appartenente al leggendario Paolo Maldini (2216).
Un altro mito difensivo, ex Roma e Milan, è Marcos Evangelista de Moraes, ai più noto come Cafu, unico giocatore ad aver addirittura partecipato a tre finali, per giunta di fila: sono quelle del 1994, 1998 e 2002 rispettivamente contro Italia, Francia e Germania.
Il capocannoniere di tutti i tempi è Ronaldo, il fenomeno brasiliano non il Cristiano portoghese, che ha messo a segno complessivamente ben quindici reti nelle sue quattro partecipazioni. Soltanto Miroslav Klose potrà tentare il sorpasso trovandosi ora a quota quattordici.
Il record di reti siglate in un unico Mondiale, invece, appartiene ad un francese e risponde al nome di Just Fontane che, nell’edizione del 58’ in Svezia, arrivò alla ridicola cifra di tredici marcature realizzate in sole sei gare giocate.
Tra gli allenatori Helmut Schon domina la classifica delle presenza in panchina (25) mentre l’indimenticabile Pozzo è l’unico mister ad aver vinto la coppa in due occasioni, tra l’altro consecutivamente (1934 e 1938). Gli azzurri sono gli unici ad aver centrato il bis a quattro anni di distanza dal primo successo.
Si comincia giovedì 12 giugno con il match inaugurale tra Brasile e Croazia alle ore 17 locali in quel di San Paolo. La finale, al Maracanà, si disputerà il13 luglio alle ore 16.
Buon divertimento e vinca il migliore!