BARI - Approvato a maggioranza con l’astensione di FI-Pdl in prima commissione consiliare il disegno di legge in materia di “Norme per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere, il sostegno alle vittime, la promozione della libertà e della autodeterminazione delle donne”.
Obiettivo del provvedimento è il consolidamento e il rafforzamento della rete dei servizi territoriali in materia di prevenzione e contrasto del fenomeno della violenza di genere, riconoscendo come prioritarie le misure a sostegno delle donne e dei minori vittime di violenze. In particolare la Regione si impegna a sostenere le attività dei Centri Antiviolenza a favore delle donne sole o con minori e delle Case rifugio, favorendo la collaborazione con la rete dei servizi sociali sanitari territoriali, e detta indirizzi per garantire all’interno degli ospedali e delle Asl, percorsi privilegiati di accesso dedicati alle vittime di violenza.
Per quanto riguarda l’assistenza economica e alloggiativa, il ddl stabilisce che nella quota degli alloggi di Erp, nella disponibilità dei singoli Comuni, sia prevista una riserva per le donne e i minori che, per motivi di sicurezza, debbano abbandonare la propria abitazione.
Il testo interviene anche sotto il profilo della formazione e sensibilizzazione, fissando principi che mirano a rafforzare le competenze di tutte le professionalità che entrano in contatto con le situazioni di violenza e la cultura del rispetto, promuovendo il coinvolgimento degli operatori della comunicazione, delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e delle Università.
Sul fronte della comunicazione, si stabilisce l'impegno della Regione a sottoscrivere protocolli con gli operatori della comunicazione per l’adozione di modelli comunicativi che non utilizzino linguaggi offensivi, discriminatori, o che incitino ad atti di violenza, e soprattutto la facoltà, da parte dell'Ente, di costituirsi parte civile nei procedimenti penali per atti di violenza nei confronti delle donne e dei minori. I casi di violenze e molestie sui luoghi di lavoro rientrano, invece, nelle competenze della Consigliera regionale di Parità.
Prevista inoltre l’istituzione di un tavolo interassessorile con funzioni di indirizzo politico e una task force permanente con il compito di predisporre strumenti operativi. Il monitoraggio è affidato invece ad una sezione dedicata dell’Osservatorio regionale delle Politiche sociali. L’impegno finanziario previsto è di 900.000 euro.
Soddisfazione per l’approvazione del ddl è stata espressa dal presidente della I commissione Giuseppe Lonigro, che ha espresso alcune perplessità in ordine al referto tecnico allegato al secondo ddl all’ordine del giorno, quello relativo agli “interventi regionali per la promozione dell’aggregazione di imprese agricole e della cooperazione per lo sviluppo del sistema agro industriale”. Non risulta con chiarezza l’impatto finanziario derivante dall’applicazione del provvedimento. Di qui la richiesta di ulteriori approfondimenti e, quindi, di rinvio nell’esame del ddl. Richiesta approvata all’unanimità dalla I commissione
Obiettivo del provvedimento è il consolidamento e il rafforzamento della rete dei servizi territoriali in materia di prevenzione e contrasto del fenomeno della violenza di genere, riconoscendo come prioritarie le misure a sostegno delle donne e dei minori vittime di violenze. In particolare la Regione si impegna a sostenere le attività dei Centri Antiviolenza a favore delle donne sole o con minori e delle Case rifugio, favorendo la collaborazione con la rete dei servizi sociali sanitari territoriali, e detta indirizzi per garantire all’interno degli ospedali e delle Asl, percorsi privilegiati di accesso dedicati alle vittime di violenza.
Per quanto riguarda l’assistenza economica e alloggiativa, il ddl stabilisce che nella quota degli alloggi di Erp, nella disponibilità dei singoli Comuni, sia prevista una riserva per le donne e i minori che, per motivi di sicurezza, debbano abbandonare la propria abitazione.
Il testo interviene anche sotto il profilo della formazione e sensibilizzazione, fissando principi che mirano a rafforzare le competenze di tutte le professionalità che entrano in contatto con le situazioni di violenza e la cultura del rispetto, promuovendo il coinvolgimento degli operatori della comunicazione, delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e delle Università.
Sul fronte della comunicazione, si stabilisce l'impegno della Regione a sottoscrivere protocolli con gli operatori della comunicazione per l’adozione di modelli comunicativi che non utilizzino linguaggi offensivi, discriminatori, o che incitino ad atti di violenza, e soprattutto la facoltà, da parte dell'Ente, di costituirsi parte civile nei procedimenti penali per atti di violenza nei confronti delle donne e dei minori. I casi di violenze e molestie sui luoghi di lavoro rientrano, invece, nelle competenze della Consigliera regionale di Parità.
Prevista inoltre l’istituzione di un tavolo interassessorile con funzioni di indirizzo politico e una task force permanente con il compito di predisporre strumenti operativi. Il monitoraggio è affidato invece ad una sezione dedicata dell’Osservatorio regionale delle Politiche sociali. L’impegno finanziario previsto è di 900.000 euro.
Soddisfazione per l’approvazione del ddl è stata espressa dal presidente della I commissione Giuseppe Lonigro, che ha espresso alcune perplessità in ordine al referto tecnico allegato al secondo ddl all’ordine del giorno, quello relativo agli “interventi regionali per la promozione dell’aggregazione di imprese agricole e della cooperazione per lo sviluppo del sistema agro industriale”. Non risulta con chiarezza l’impatto finanziario derivante dall’applicazione del provvedimento. Di qui la richiesta di ulteriori approfondimenti e, quindi, di rinvio nell’esame del ddl. Richiesta approvata all’unanimità dalla I commissione