di Pierpaolo De Natale - Chef pluristellato, in onda come giudice di MasterChef Italia - affiancato da Carlo Cracco e Joe Bastianich. Giudice di MasterChef Italia Junior con Lidia Bastianich e Roberto Borghese. In passato titolare di numerosi ristoranti (tra cui tre stellati), oggi si occupa anche della scrittura di libri gastronomici.
Qual è il porto che le ha offerto maggiore ispirazione?
Certamente Manaus (Brasile), dove l'intreccio tra la foresta con tutti i suoi prodotti e la terra ferma credo sia una delle tante belle cose che uno chef deve provare e vedere.
Dopo l'esperienza in giro per il mondo è approdato in tv come giudice nel notissimo Master Chef Italia. Ripercorrerebbe le tappe del suo passato?
Non scherziamo, rifarei tutto quello che ho fatto, compreso le scelte di vita. Credo di essere stato preso a Masterchef non solo per il mio talento e per le stelle, ma credo anche per la mia esperienza professionale, maturata nelle cucine in giro per il mondo, e per il mio bagaglio d'esperienza .
Chef stellato, unico ad aver eguagliato Gualtiero Marchesi con sette stelle Michelin, pensa che il talento in cucina sia innato o costruibile giorno dopo giorno?
Sono sempre più consapevole e convinto che chef si nasce e non si diventa! Questo è un mestiere che devi sentire dentro, poi con il passare del tempo, un cuoco si affina, impara tante cose tecniche, rigore, impari a gestire le situazioni, ad essere un allenatore. Tutti possono fare da mangiare, cucinare, lavorare in brigata!!! Ma pochi lasciano un segno indelebile nella storia della cucina.
Per concludere, una ricetta da dedicare alle lettrici e ai lettori del Giornale di Puglia?
Due gamberi, una manciata di fave, un filo di olio e avete la cena pronta!
Dopo la pubblicazione del suo ultimo lavoro, ecco cosa ci risponde.
Pubblicato da poco tempo "Via Emilia, via da Casa", autobiografia che mette a stretto contatto il suo rapporto con viaggi e cucina. Crede che questi due elementi abbiano qualcosa in comune?
Vorrei precisare che non è un'autobiografia, ma il racconto di un cuoco in viaggio. La storia parte da molto lontano, da un sogno che avevo fin da bambino. Penso che per uno chef viaggiare e conoscere altre etnie, altri popoli, altre storie, sia fondamentale e che anche conoscere la materia prima che viene prodotta e coltivata in altri paesi con metodi e pensieri culturalmente completamente diversi dai nostri sia fondamentale.
Pubblicato da poco tempo "Via Emilia, via da Casa", autobiografia che mette a stretto contatto il suo rapporto con viaggi e cucina. Crede che questi due elementi abbiano qualcosa in comune?
Vorrei precisare che non è un'autobiografia, ma il racconto di un cuoco in viaggio. La storia parte da molto lontano, da un sogno che avevo fin da bambino. Penso che per uno chef viaggiare e conoscere altre etnie, altri popoli, altre storie, sia fondamentale e che anche conoscere la materia prima che viene prodotta e coltivata in altri paesi con metodi e pensieri culturalmente completamente diversi dai nostri sia fondamentale.
Qual è il porto che le ha offerto maggiore ispirazione?
Certamente Manaus (Brasile), dove l'intreccio tra la foresta con tutti i suoi prodotti e la terra ferma credo sia una delle tante belle cose che uno chef deve provare e vedere.
Dopo l'esperienza in giro per il mondo è approdato in tv come giudice nel notissimo Master Chef Italia. Ripercorrerebbe le tappe del suo passato?
Non scherziamo, rifarei tutto quello che ho fatto, compreso le scelte di vita. Credo di essere stato preso a Masterchef non solo per il mio talento e per le stelle, ma credo anche per la mia esperienza professionale, maturata nelle cucine in giro per il mondo, e per il mio bagaglio d'esperienza .
Chef stellato, unico ad aver eguagliato Gualtiero Marchesi con sette stelle Michelin, pensa che il talento in cucina sia innato o costruibile giorno dopo giorno?
Sono sempre più consapevole e convinto che chef si nasce e non si diventa! Questo è un mestiere che devi sentire dentro, poi con il passare del tempo, un cuoco si affina, impara tante cose tecniche, rigore, impari a gestire le situazioni, ad essere un allenatore. Tutti possono fare da mangiare, cucinare, lavorare in brigata!!! Ma pochi lasciano un segno indelebile nella storia della cucina.
Per concludere, una ricetta da dedicare alle lettrici e ai lettori del Giornale di Puglia?
Una ricetta... Comprare "Via Emilia Via Da Casa"! Credo che tutti i lettori e le lettrici pugliesi non abbiano bisogno di una mia ricetta, state in una terra benedetta da Dio.
Due gamberi, una manciata di fave, un filo di olio e avete la cena pronta!
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