Xylella, la Regione brancola ancora nel buio a danno di olivicoltori e florovivaisti

BARI - Poveri agricoltori salentini! Poveri olivicoltori! Poveri florovivaisti!
Non bastasse già a creare loro tanti problemi il batterio mortifero della Xylella, si trovano a dover aver a che fare con l’immobilismo della Regione Puglia che, mai come in questo caso, ha dato dimostrazione della sua incompetenza.
Ma che fine ha fatto la tanto sbandierata task force? Ci viene il dubbio che sia stato solo il solito spot che non ha trovato seguito nei fatti. Tutto a danno di chi opera nel settore e si trova non solo nell’impossibilità di avere qualsiasi tipo di giusto ristoro, ma subisce il diktat di stare fermo in attesa di decisioni che provengono dalla Giunta di Via Capruzzi, mentre tutti si accorgono che lì si brancola nel buio.
In questi giorni abbiamo appreso che ancora si cincischia e si tergiversa sui campioni di ulivo infetto da far analizzare. Ancora oggi non sappiamo con esattezza se è vero o non è vero che 2.000 campioni siano stati mandati nel laboratorio universitario di Foggia del prof. Frisullo: c’è chi conferma, c’è chi smentisce, evidentemente in Assessorato la mano destra non sa quello che fa la sinistra. Figurarsi se gli olivicoltori salentini possono dormire sonni tranquilli.
La stessa storia, poi, sulla possibilità di essere in grado di isolare il genotipo del batterio entro fine mese per evitare la quarantena dannosissima per i nostri florovivaisti non è alla fine così credibile.
Mi chiedo se il Governo regionale si rende conto delle figuracce che stiamo inanellando con l’Europa. Si rischia di non risultare più credibili e di avere serie difficoltà per l’accesso ai Fondi.
Possibile che la Regione nel Bilancio di Previsione 2014, pur essendo perfettamente a conoscenza del problema Xylella, abbia accantonato cifre ridicole per far fronte ad un problema che sta mettendo in ginocchio intere imprese agricole?
Pertanto, chiedo formalmente all’Assessore Nardoni di dichiarare pubblicamente che oltre a quanto sta avvenendo nel settore dell’olivicoltura e del florovivaismo, non si abbiano gli stessi gravi problemi per il comparto orticolo.
Immaginiamo anche cosa si verificherebbe se dovessero finire in quarantena anche le produzioni di peperoni, melanzane angurie, cetrioli e pomodori che, anziché invadere le tavole degli italiani, sarebbero chiamati a mettersi in fila sui tavoli di qualche laboratorio fitosanitario della Puglia? A riferirlo in una nota il consigliere regionale Luigi Mazzei.