BARI - Ancora una storia di sfruttamento nel barese. Accompagnava due ragazze colombiane a prostituirsi in due casolari lungo la provinciale 231, e curava anche la manutenzione degli alloggi, ma scoperto dai carabinieri e' finito in carcere a Trani con l'accusa di favoreggiamento della prostituzione.
Si tratta di un barese di 40 anni, gia' noto alle forze di polizia, che e' stato bloccato dai militari al termine di alcuni appostamenti durati qualche giorno. Il suo compenso per il "servizio" reso, era intorno ai 70 euro al giorno.
Gli immobili, di proprieta' di una colombiana 40enne che e' stata denunciata, sono stati sottoposti a sequestro.
Si tratta di un barese di 40 anni, gia' noto alle forze di polizia, che e' stato bloccato dai militari al termine di alcuni appostamenti durati qualche giorno. Il suo compenso per il "servizio" reso, era intorno ai 70 euro al giorno.
Gli immobili, di proprieta' di una colombiana 40enne che e' stata denunciata, sono stati sottoposti a sequestro.
Basta con questo illogico reato di favoreggiamento dell'altrui prostituzione (articolo 3 n. 8 Legge 75/1958). Suggerisco di sollevare la questione di legittimità costituzionale della detta branchia normativa, poiché tale sembra in contrasto con gli articoli 3 comma primo, 13 comma primo e 17 comma primo della Costituzione Italiana, siccome le leggi devono essere uguali per tutti, la libertà personale è inviolabile ed i cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e sen'armi. In più, l'articolo 3 della Convenzione ONU 1949-51 prevede il fatto illecito in esame solo dove lo permette la legislazione nazionale dello Stato che ha ratificato (l'Italia nel 1980) la succitata norma internazionale.
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