di Roberto Berloco - Altamura. Al varo della promozione da parte dell’Amministrazione comunale il progetto “Gioco anch’io”.
Obiettivo quello di consentire la fruizione dei parchi giochi presenti all’interno del paese anche per quei bambini più sfortunati, in quanto afflitti da menomazioni che non permettano loro di utilizzare le giostrine dei loro coetanei.
Il progetto prevede l’acquisto di giochi che possano essere utilizzati appunto da queste categorie di fanciulli, in nulla distinti dagli altri sul piano della dignità e del diritto a poter gioire come nel giusto della loro tenera età.
“Attraverso il progetto “Gioco anch’io”” - è stato il commento unanime del sindaco Mario Stacca e degli assessori Nina Dibenedetto per il Verde Pubblico e Domenico Laterza per l’Arredo Urbano - “intendiamo rendere i nostri Baby Park dei parchi inclusivi.
Un parco giochi inclusivo è un luogo in cui i bambini con abilità e capacità diverse possono giocare insieme, interagire tra loro e utilizzare insieme i giochi installati nel parco. Resta il fatto che le disabilità sono tante e non crediamo che avremo mai un parco giochi accessibile e fruibile al 100% da tutti ma, con questo primo tentativo di adeguamento, inizieremo perlomeno a fare in modo che vi sia una maggiore fruibilità da parte di tanti bambini con disabilità”.
L’ulteriore novità è che il costo di questi giochi, cosiddetti inclusivi, non andrebbe a gravare necessariamente sulle Casse muninicipali, ma sarebbe da riferire alla spontanea generosità di privati cittadini, attraverso il sistema delle sponsorizzazioni mirate.
Un passo reso possibile in seguito all’approvazione prossima di un disciplinare appositamente pensato per un coinvolgimento di responsabilità dell’intera comunità soprattutto per aspetti come questi, i quali sottointendono al fondo una precisa sensibilità, insieme umana, morale e civica.
Obiettivo quello di consentire la fruizione dei parchi giochi presenti all’interno del paese anche per quei bambini più sfortunati, in quanto afflitti da menomazioni che non permettano loro di utilizzare le giostrine dei loro coetanei.
Il progetto prevede l’acquisto di giochi che possano essere utilizzati appunto da queste categorie di fanciulli, in nulla distinti dagli altri sul piano della dignità e del diritto a poter gioire come nel giusto della loro tenera età.
“Attraverso il progetto “Gioco anch’io”” - è stato il commento unanime del sindaco Mario Stacca e degli assessori Nina Dibenedetto per il Verde Pubblico e Domenico Laterza per l’Arredo Urbano - “intendiamo rendere i nostri Baby Park dei parchi inclusivi.
Un parco giochi inclusivo è un luogo in cui i bambini con abilità e capacità diverse possono giocare insieme, interagire tra loro e utilizzare insieme i giochi installati nel parco. Resta il fatto che le disabilità sono tante e non crediamo che avremo mai un parco giochi accessibile e fruibile al 100% da tutti ma, con questo primo tentativo di adeguamento, inizieremo perlomeno a fare in modo che vi sia una maggiore fruibilità da parte di tanti bambini con disabilità”.
L’ulteriore novità è che il costo di questi giochi, cosiddetti inclusivi, non andrebbe a gravare necessariamente sulle Casse muninicipali, ma sarebbe da riferire alla spontanea generosità di privati cittadini, attraverso il sistema delle sponsorizzazioni mirate.
Un passo reso possibile in seguito all’approvazione prossima di un disciplinare appositamente pensato per un coinvolgimento di responsabilità dell’intera comunità soprattutto per aspetti come questi, i quali sottointendono al fondo una precisa sensibilità, insieme umana, morale e civica.