Al via a Ypres in Belgio la due giorni del vertice europeo in cui si decideranno le nomine della prossima Commissione. In pole per la presidenza il lussemburghese Jean Claude Junker, nonostante l'aperta contrarietà della Gran Bretagna.
Sul tavolo vi è anche la flessibilità sulle regole di bilancio e l'accelerazione sulla crescita chiesta dall'Italia con Matteo Renzi, su cui nei giorni scorsi c'è stata l'apertura della cancelliera tedesca Angela Merkel.
L'interrogativo più grande riguarda le mosse del premier britannico Cameron per incidere sulla scelta del successore di Barroso: "La Gran Bretagna non sta negoziando e quindi non sappiamo cosa chiederà - spiegano alcune fonti diplomatiche -. Ma certo non ci aspettiamo che getti la spugna senza prima mostrare i muscoli".
Tuttavia non si esclude che Londra ricorra al cosiddetto "compromesso del Lussemburgo", ovvero la possibilità di porre un veto altrimenti impossibile perché sono in gioco interessi nazionali molto importanti. In base all'agenda del vertice di nomine si dovrebbe comunque parlare solo venerdì, come ultimo argomento.
L'interrogativo più grande riguarda le mosse del premier britannico Cameron per incidere sulla scelta del successore di Barroso: "La Gran Bretagna non sta negoziando e quindi non sappiamo cosa chiederà - spiegano alcune fonti diplomatiche -. Ma certo non ci aspettiamo che getti la spugna senza prima mostrare i muscoli".
Tuttavia non si esclude che Londra ricorra al cosiddetto "compromesso del Lussemburgo", ovvero la possibilità di porre un veto altrimenti impossibile perché sono in gioco interessi nazionali molto importanti. In base all'agenda del vertice di nomine si dovrebbe comunque parlare solo venerdì, come ultimo argomento.
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