“Ambiente svenduto”, udienza rinviata a settembre

di Mauro Guitto - Rimandata a Settembre per un errore nell'indicazione del domicilio nelle notifiche a comparire indirizzate agli imputati.

Era cominciata alle 9.30 circa a Taranto presso la caserma dei VVF l’udienza preliminare del processo che vede più di 50 imputati tra persone fisiche e giuridiche.

Il processo è il risultato dell’indagine chiusa nei mesi scorsi denominata “Ambiente svenduto” che ha visto nella lista degli indagati anche i nomi del Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, dell’ex Presidente della Provincia di Taranto Gianni Florido, del Sindaco di Taranto Ippazio Stefàno e poi ancora i nomi di Bruno Ferrante, Luigi Capogrosso, Aldo Buffo (ex direttori del siderurgico), Giorgio Assennato dell’Arpa Puglia, Lorenzo Nicastro assessore all’Ambiente della Regione Puglia, l’ex assessore provinciale all’Ambiente Michele Conserva e tanti altri. Insieme ai nomi delle persone fugurano anche quelli delle società Ilva, Riva Fire e Riva Forni Elettrici.

Agli indagati sono contestati vari reati, dall'associazione per delinquere finalizzata al disastro ambientale all'avvelenamento di sostanze alimentari, all'emissione di sostanze inquinanti con violazione delle normative a tutela dell'ambiente.

Si costituiranno parte civile le associazioni PeaceLink, WWF Italia, Legambiente Puglia (anche in rappresentanza del Circolo Legambiente di Taranto) e Legambiente Nazionale.

Intanto in un comunicato stampa, il Movimento Civico “Taranto Respira”, in seguito al suo ennesimo rifiuto (nel corso di una riunione che sarebbe avvenuta di 2 giorni fa con la maggioranza) della proposta di una ordinanza di chiusura dell’area a caldo dell’Ilva, chiede ufficialmente al Sindaco Stefàno di dimettersi, in vista delle dure lotte che la città di Taranto dovrà sostenere e sta già sostenendo per la questione Ilva, per la questione Tempa Rossa, trivellazioni e pale eoliche nel Mar Grande.

Per Angelo Bonelli, leader dei Verdi molto impegnato in questi anni anche per la causa ambientale e sanitaria tarantina, si tratta del processo più importante nella storia della Repubblica. Prosegue Bonelli dicendo che il sistema Taranto è anche il sistema Italia dove controlli ambientali e relative autorizzazioni venivano addomesticate per consentire all’ILVA di produrre nella illegalità.