Antonio Aiazzi (intervista): «Vi racconto l’Eneide di Krypton a distanza di trent’anni»


di Nicola Ricchitelli - La scintilla si innesca ad una festa per i 30 anni dall’incisione e dalla messa in scena dello storico disco “Eneide”... "Certe volte le casualità e le coincidenze sono più forti di qualsiasi piano strategico", organizzata dalla compagnia Krypton, ed ecco che dopo circa trent’anni Gianni Maroccolo, Antonio Aiazzi e Federico Magnelli si ritrovano dinanzi all’idea di riportare sul palcoscenico – a distanza di trent’anni – le gesta di Enea narrate nel poema epico scritto da Virgilio.

Con lo storico tastierista e cofondatore dei Litfiba, Antonio Aiazzi, una chiacchierata che non manca di ricordare alcuni momenti centrali della carriera del musicista fiorentino.



D: Antonio perché a distanza di circa 30 anni l’Eneide di Krypton è tornato di nuovo sulle scene?

R:«Si, certe volte le casualità e le coincidenze sono più forti di qualsiasi piano strategico. Mentre Gianni riceveva sul suo FB "buon compleanno Eneide". La compagnia Krypton ci invitava (Litfiba prima versione, musicisti extra, fonici, ballerini,  etc. etc. ) ad una festa anniversario per i 30 anni dalla prima rappresentazione di Eneide. Io che per curiosità mi riascoltavo dopo tanto tempo tutti i brani... e incredibile, mi piacevano più che 10 anni fa! Boh la musica è incredibile, è un vortice che gira. Tutti questi eventi, hanno fatto scattare una molla, un meccanismo. E siamo partiti».

D: Che Eneide sarà senza la voce di Piero Pelù?

R:«Nell'Eneide degli anni '80 la voce di Piero è un intervento di 30 secondi in mezzo a 45 minuti di musica strumentale, un intervento che adoro, ma sempre un intervento. La nuova Eneide (un nuovo canto) parte da dei presupposti opposti alla prima versione. Ha un testo estratto dall’Eneide di Virgilio ed è parte integrante dello spettacolo con la voce di Cauteruccio che accompagna con intensità la narrazione, sullo stesso piano della musica. La musica completamente rivista come arrangiamenti e come se avessimo avuto in testa solo le melodie e le armonie e l’avessimo scritta exnovo. Oltre A Cauteruccio gli interventi come voce off di Ginevra Di Marco hanno ulteriormente arricchito “Eneide un nuovo canto”. Poi è stata anche l'occasione per suonare ancora insieme a Francesco Magnelli e di fatto riformare così i Beau Geste una specie di costola musicale dei Litfiba.

D: Progetto Eneide che nasce con lo strumento del crowdfunding, spiegaci un po’.

R:«Siamo arrivati un po' come un fulmine a ciel sereno con l'idea di riprendere l’Eneide e nei piani produttivi della compagnia Krypton non era previsto niente del genere. Avevamo quindi bisogno di un minimo di copertura di costi, una forma di cofinanziamento oltre al nostro investimento personale di lavoro. Invece di proporre ai soliti canali (sponsor pubblici e privati), ci siamo messi in gioco presentando il progetto su Music Raiser e abbiamo chiesto un aiuto alla rete. In 19 ore abbiamo raggiunto l'obiettivo che ci eravamo prefissati e dopo 60 giorni abbiamo superato il 400 % . Grazie a questo sistema abbiamo potuto produrre con una relativa tranquillità tutto il lavoro produttivo ( CD, Vinile, studio di registrazione etc etc ). E’ stato un bel pungolo, perchè quando ci siamo proposti su Music Raiser non avevamo ancora iniziato a fare nulla. Era tutto allo stadio progettuale» .

D: Piccola curiosità, da dove nasce il soprannome de “Il Marchese”?

R: «Penso che me lo abbia affibbiato Ghigo, perché sono iper sensibile a certi discorsi quando sono a pranzo. E da qui …. Il Marchese».

D: Cos’è il rock secondo Antonio Aiazzi e cosa è rock oggi?

R:«Mah… io mi chiedo se sono mai stato rockettaro, forse si, ma in una forma molto molto personale. Comunque in questo momento la parola Rock rischia di essere inflazionata. E' utilizzata per qualsiasi cosa. Ormai è quasi uno slogan pubblicitario e non riesco proprio ad abbinarla a quello che rappresentava per me. Lo stesso vale per rock inteso come musica, non riesco più a capire cosa sia. Non ho mai amato le etichette per identificare una musica, ma quando poi un'etichetta non ti corrisponde più a nulla di preciso penso che non sia un buon segno».

D: Un Antonio Aiazzi fuori dal mondo della musica che Aiazzi sarebbe stato?

R:«Non ho la minima idea di chi sarebbe stato l'altro Aiazzi, sono molto curioso e sarei potuto andare in qualsiasi direzione. Ma non riesco ad immaginarmi senza la musica».
D: Come spiegheresti ad uno sconosciuto la personalità di un tizio che suona “El Diablo” e nel contempo realizza un gioco da tavolo dal nome “Vita di Gesù”?

R:« Senza nessun problema visto che il Diablo non l'ho scritta musicalmente nè tantomeno ho scritto il testo, e comunque, anche se lo avessi fatto, va presa nel suo contesto e nel suo tempo. Mentre il gioco sulla “Vita di Gesù” è stato fortemente voluto da me e mia moglie che ci occupiamo di questo settore editoriale, due non credenti che hanno un grande rispetto per la nostra cultura cristiana e per la figura di Gesù Cristo. Usciti con questo gioco, in un momento dove c'era il tiro al piccione su qualsiasi cosa avesse a che fare con il cristianesimo, religione e vaticano».

D: Inoltre come spiegheresti ad uno sconosciuto che sei amico da trent’anni – oltre ad averci lavorato – di un tizio che ad una festa ti distrusse casa?

R:«Non esageriamo, diciamo che fui obbligato da mia madre a passare quattro mani di smalto bianco su quelle porte di casa dove erano apparse, dopo una festa, delle scritte con pennarello nero indelebile "Punk no dead". Forse se avessi capito che era stato lui, sicuramente non lo avrei invitato a venire in cantina quando cercavamo un cantante e così i Litfiba con Piero non sarebbero mai esistiti. “Le coincidenze al contrario”.

D: Antonio la reunion e quindi la successiva tournée che significato hanno avuto per te e come hai vissuto quei momenti?

R:«Puntualizziamo. Non c'è nessuna reunion. C'è stata l'occasione di risuonare insieme con la formazione originale e poi è partito il progetto di Trilogia. Difficile descrivere quello che si prova su quel palco, è una grande emozione e gioia . E davanti un pubblico meraviglioso».

D: Cosa c’è nel futuro di Antonio Aiazzi?

R:«Sicuramente Eneide, un nuovo canto, che ha avuto un grande successo e lo stanno già richiedendo e programmando in giro per l'Italia. Stiamo infatti preparando con Krypton due versioni dello spettacolo, quella teatrale e quella concerto. Sto suonando anche su altri progetti musicali (poi si vedrà) e tanta composizione che mi fa bene alla mente e al cuore».

CONTACTS:

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