BARI - “La Regione, uscendo dal Piano di Rientro, otterrà un avanzo di 250 milioni di euro. Bene, si utilizzino per ridurre le tasse ai cittadini pugliesi”. Lo dichiara il Consigliere Regionale Pdl-Fi, Giammarco Surico. “Ci domandiamo –prosegue- dove Giunta vorrebbe invece destinare queste risorse. In un momento di difficoltà economica, ridurre l’Irpef, l’Irap, l’accisa sulla benzina o sul gas, rappresenterebbe un’opportunità per dare un contributo reale. È questa la strada da percorrere e non lo diciamo noi, ma i migliori economisti che si rifanno alla teoria keynesiana, secondo la quale l’aumento della pressione fiscale in una fase critica per l’economia –paragonabile a quella del 1929- non è un rimedio adeguato. È un assunto delle migliori intelligenze economiche che seguono la tendenza del modern monetary theory. L’aumento della pressione fiscale, invece, ha prodotto una diminuzione della domanda con un’offerta preponderante. Il risultato è che, nonostante quanto sbandierato dal governo pugliese, le nostre imprese hanno ceduto. A certificare il dramma ci sono le 36 mila domande per il concorso regionale, che l’assessore Caroli definisce un successo. Per noi invece è doloroso vedere 36 mila persone per 200 posti ed è un fallimento della politica non solo regionale ma soprattutto nazionale in tema di crisi occupazionale. Siamo un Paese corrotto che vede all’apice della governance di tutti i sistemi non l’etica, ma la corruzione che si è rivelata completamente a partire da “mani pulite”, coinvolgendo anche gli organi di controllo (GdF, magistratura contabile, ecc…). Tutto ciò è preoccupante, considerando che l’Italia è al sessantesimo posto per corruzione, di pochissimo sopra la Colombia. Detto questo, nel nostro piccolo, in Puglia, dovremmo fare qualcosa di concreto per il lavoro utilizzando gli strumenti a nostra disposizione come la formazione, dove c’è stato uno scollamento tra mondo industriale, mondo scolastico e istituzione politica. Abbiamo speso centinaia di milioni di euro per progetti come Bollenti Spiriti, che hanno determinato un ritorno occupazionale dell’1 %, quindi un fallimento totale. Per questo –conclude Surico- l’unico modo per dare un segnale forte e concreto a questa crisi è ridurre le tasse ai cittadini e in Puglia abbiamo 250 milioni di euro per farlo”.