Yara: quella telefonata della madre a Bossetti

E' forse stata la madre stessa a incastrare Massimo Giuseppe Bossetti. Secondo quanto affermano fonti investigative la donna, Ester Arzuffi, subito dopo aver effettuato il test del Dna, avrebbe chiamato il figlio senza sapere che il suo telefono era già stato messo sotto controllo.

Da questa conversazione gli inquirenti avrebbero avuto la certezza Bossetti fosse "Ignoto 1", e cioè il killer di Yara. La donna in pratica sapeva che il figlio era sospettato e ne avrebbe anche parlato con lui.

E vi sarebbero inoltre altre piccolissime tracce lasciate dal muratore di Mapello sugli indumenti della ragazzina, seviziata e abbandonata al gelo in un campo il 26 novembre 2010. Residui riconducibili a "Ignoto 1" ancora da analizzare e che possono fornire una nuova svolta all'indagine sull'omicidio di Yara. Questa la novità evidenziata dal Corriere della Sera, emersa nelle ultime ore rileggendo il fascicolo processuale: una prima risposta a uno dei dubbi emersi in questi giorni, cioè la non possibile ripetibilità del test sul Dna estratto dalla traccia trovata all'interno degli slip della vittima e sui leggings. Il fluido a disposizione è certamente meno "puro" di quello già analizzato nel febbraio del 2011, la quantità è davvero modesta ma gli esperti ritengono sia comunque sufficiente per effettuare nuovi test se si dovesse arrivare al confronto in aula con l'indagato.

Entro lunedì 30 giugno l'avvocato Gazzetti dovrà decidere se presentare ricorso al Tribunale del Riesame per chiedere la scarcerazione del muratore.