: “Classifica Sole24Ore, Atenei pugliesi sempre più in basso”
Il Consigliere regionale NCD, Andrea Caroppo Segretario della Presidenza del Consiglio regionale ha diffuso la seguente dichiarazione:
“Il Sole 24 Ore ha pubblicato oggi l’annuale classifica delle Università Italiane e non può che destare preoccupazione vedere che gli atenei pugliesi sono sempre più in fondo alla lista.
Le criticità delle Università pugliesi che gli procurano pessimi piazzamenti riguardano in particolare: la bassissima percentuale di occupati, le pessime valutazioni sui prodotti di ricerca e sull’alta formazione, nonché la pressoché totale incapacità di attrazione di risorse esterne per progetti di ricerca e studenti fuori regione.
La lettura di questi dati dice una sola cosa: realizzare – come è stato fatto in questi decenni – ‘l’Università sotto casa’, con la più ampia scelta di facoltà e corsi, nella nostra regione non serve ad altro se non a creare illusioni e sfornare disoccupati.
Occorre invece avere il coraggio abbandonare la comoda formazione generalista, individuare ciò di cui il territorio ed il suo sistema economico ed occupazionale hanno bisogno e sono disposti ad investire e puntare su percorsi di eccellenza.
Diversamente, avremo tantissimi pugliesi laureati ma tanti concittadini disoccupati e frustrati ed un territorio incapace di innovarsi e qualificarsi.
Questo sforzo di onestà e coraggio è chiesto anche alla politica ed alle istituzioni del territorio da cui troppo spesso partono slogan dal facile applauso”.
“Il Sole 24 Ore ha pubblicato oggi l’annuale classifica delle Università Italiane e non può che destare preoccupazione vedere che gli atenei pugliesi sono sempre più in fondo alla lista.
Le criticità delle Università pugliesi che gli procurano pessimi piazzamenti riguardano in particolare: la bassissima percentuale di occupati, le pessime valutazioni sui prodotti di ricerca e sull’alta formazione, nonché la pressoché totale incapacità di attrazione di risorse esterne per progetti di ricerca e studenti fuori regione.
La lettura di questi dati dice una sola cosa: realizzare – come è stato fatto in questi decenni – ‘l’Università sotto casa’, con la più ampia scelta di facoltà e corsi, nella nostra regione non serve ad altro se non a creare illusioni e sfornare disoccupati.
Occorre invece avere il coraggio abbandonare la comoda formazione generalista, individuare ciò di cui il territorio ed il suo sistema economico ed occupazionale hanno bisogno e sono disposti ad investire e puntare su percorsi di eccellenza.
Diversamente, avremo tantissimi pugliesi laureati ma tanti concittadini disoccupati e frustrati ed un territorio incapace di innovarsi e qualificarsi.
Questo sforzo di onestà e coraggio è chiesto anche alla politica ed alle istituzioni del territorio da cui troppo spesso partono slogan dal facile applauso”.