Esami diagnostici Asl Bt-Andria, Marmo scrive al direttore sanitario

TRANI - Il consigliere Nino Marmo ha scritto al direttore della Asl BT-Andria, Giovanni Gorgoni per sensibilizzarlo su una questione relativa agli esami diagnostici. Dal 1° marzo scorso Federfarma, si legge nella nota, ha deciso di interrompere il servizio di prenotazione per esami diagnostici nelle farmacie del territorio della BAT, determinando tanti e deprecabili disagi per i cittadini. I Centri di prenotazione, infatti, sono presidiati dagli utenti sin dalle prime ore dell’alba per ottenere il servizio che è coinciso con la necessità del rinnovo delle esenzioni ticket per reddito, tanto da rendere questa notizia uno “scoop” giornalistico per una testata televisiva a livello nazionale. Marmo sottolinea che è “apprezzabile la decisione, comunque tardiva, di potenziare gli undici sportelli CUP presenti sul territorio con personale aggiuntivo e con l’autorizzazione di orario straordinario al personale addetto al centralino telefonico, per eseguire prenotazioni tramite telefono. Ciò nonostante, mi deve dare atto, la situazione continua a essere congestionata e caotica, con il perdurare d’interminabili file di persone in attesa di risolvere il proprio problema”.

L’esponente di Forza Italia ricorda che attraverso un comunicato stampa, della sua segreteria, ha prospettato una possibile soluzione attraverso la sperimentazione dell’affidamento del servizio agli studi medici di medicina generale. Siamo ancora alle sperimentazioni? – chiede Marmo. “Ritengo che questo problema, - sottolinea il vicepresidente del Consiglio regionale - come tutti gli altri che riguardano la salute dei cittadini della ASL/BT, debba essere affrontato e risolto con immediatezza e, una volta definita la soluzione, annunciarla con la relativa enfasi, evitando gli annunci d’improbabili soluzioni. Successive notizie di stampa, infatti, riportano le criticità sollevate dai rappresentanti della FIMMG provinciale che, interpellati, hanno dato la disponibilità con il distinguo che l’esecuzione delle prenotazioni, non può e non deve interferire con l’attività clinica, avanzando una proposta economica per remunerare il lavoro e non il medico”.

Secondo Marmo così stando le cose se la legge vieta un accordo economico con le farmacie, si presume che identica difficoltà possa incontrare con gli studi medici. “Rimane quindi l’urgenza di trovare una soluzione al problema – continua il consigliere regionale - per escludere che si ripetano ancora le intollerabili visioni di persone (in genere le più deboli) in fila ad attendere il proprio turno, specie se si tratta di anziani in oggettiva difficoltà e costretti, nel caso di Andria, in locali inadatti e angusti e code sui marciapiedi, alle intemperie”. “Converrà che questo tema è in affanno da parecchio tempo e merita soluzioni immediate e innovative, nell’interesse di tutti – conclude Nino Marmo- . E mi raccomando la cortesia da parte degli operatori, che sarà accresciuta da un ambiente di lavoro reso sereno”.

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