La Capitale invasa pacificamente da palloncini colorati, bandiere, musica contro ogni forma di discriminazione. Un Gay Pride super partecipato ha animato sabato pomeriggio il centro della Capitale. (FOTO: Ansa)
I partecipanti si sono dati appuntamento alle 15 in piazza della Repubblica 20 anni dopo la prima parata dell'orgoglio omosessuale nella Capitale. Vent'anni di richieste ai governi di ogni colore cadute nel vuoto; poco o nulla è infatti cambiato in Italia in materia di diritti civili: siamo ancora uno dei pochissimi Paesi europei a non avere una legislazione che tuteli le coppie dello stesso sesso.
Migliaia le persone in corteo - 200mila secondo gli organizzatori - compreso il sindaco Ignazio Marino. Il sindaco ha invocato una legge nazionale per tutelare i diritti degli omosessuali: ''E' una vergogna - ha detto - che l'Italia sia uno degli ultimi Paesi in tema di difesa dei diritti Lgbt''. E annuncia che presto, nella città eterna, sarà possibile il riconoscimento delle nozze fra persone dello stesso sesso, celebrate all'estero.
Presente anche il governatore della Puglia Nichi Vendola, che ha prestato il suo volto per la campagna di promozione del Pride, e ora chiede al governo e alle istituzioni di intervenire contro l'omofobia. "Nelle scuola sono stati fatti passi indietro - sostiene il leader di Sel - è una sorta di pedagogia al contrario con la quale si educano i ragazzini all'intolleranza. C'è bisogno di svegliarsi".
Presente anche il governatore della Puglia Nichi Vendola, che ha prestato il suo volto per la campagna di promozione del Pride, e ora chiede al governo e alle istituzioni di intervenire contro l'omofobia. "Nelle scuola sono stati fatti passi indietro - sostiene il leader di Sel - è una sorta di pedagogia al contrario con la quale si educano i ragazzini all'intolleranza. C'è bisogno di svegliarsi".
I partecipanti si sono dati appuntamento alle 15 in piazza della Repubblica 20 anni dopo la prima parata dell'orgoglio omosessuale nella Capitale. Vent'anni di richieste ai governi di ogni colore cadute nel vuoto; poco o nulla è infatti cambiato in Italia in materia di diritti civili: siamo ancora uno dei pochissimi Paesi europei a non avere una legislazione che tuteli le coppie dello stesso sesso.